lunedì 31 marzo 2025

RACCONTI©️: LA REPUBBLICA DEI GATTI cap. 1 "Il gran Consiglio"

 

CANNELLA la capa indiscussa de LA REPUBBLICA DEI GATTI. Tricolore o calico, tredici anni, gran carattere femmina alfa. Pubblicherò due foto ad ogni capitolo per non interrompere troppo la narrazione. Foto mia.



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Sul grande tavolo della cucina, simbolo del Potere Supremo della Repubblica dei Gatti, gli otto membri del governo erano riuniti in pomposa Assemblea. Cannella, la più anziana e dunque autoproclamatasi Presidente Eterna, si era accomodata al centro con aria autorevole. Intorno a lei, gli altri membri della Repubblica si sistemavano alla meglio: chi con dignità, chi con evidente malavoglia.

Wakanda, con il suo manto nerissimo, osservava tutti con un’aria riflessiva e meditativa, come se stesse considerando le implicazioni filosofiche della riunione. Meronyma, la vittima perenne (un carattere teatrale che la portava a non riuscire mai a difendersi dagli attacchi dei suoi fratelli ma solo a sbraitare a più non posso appena le si avvicinavano), era rannicchiata su sé stessa, sperando che nessuno decidesse di prendersela con lei. Makiki, il bello, occhi azzurri chiarissimi, manto bianchissimo e soffice solo a guardarlo, ma diffidente come sempre, era seduto con le zampe ben raccolte sotto di sé, pronto a balzare via al minimo segnale di pericolo.

Astrid, con il suo sguardo vago (ci vede poco) ma fascinoso, sembrava impegnata a cercare di capire chi avesse preso la parola. Accanto a lei, il fratello Junior annuiva con fare pacifico, qualunque cosa stesse dicendo Cannella, come sempre per non dare fastidio a nessuno e tantomeno contraddire qualcuno. Sonmi_Turukmaktu, invece, aveva già le orecchie piegate all’indietro in segno di impazienza. Ma il vero problema era lui: Lucifero.

Il "Morocco Cat", così definito per una spiccata somiglianza con i felini selvatici del nord Africa, snello, gambe e corpo lunghissimi e una minacciosa striscia nera che pareva fatta a matita intorno alla bocca, era sdraiato sfrontatamente al centro del tavolo quasi a voler prendere il posto di Cannella, una zampa appoggiata su un bicchiere che rotolava pericolosamente sul bordo, giocherellando. Lo sguardo era quello di un anarchico pronto a sovvertire l’ordine costituito.

«Questa Repubblica non può continuare nel caos!» annunciò Cannella, battendo la coda con solennità. «Abbiamo bisogno di nuove leggi per regolare il diritto di passaggio sugli scaffali, le librerie, i mobili e una nuova redistribuzione delle ciotole! E porre un veto perché la tenda della doccia non venga più fatta a brandelli!!» e detto questo fissava minacciosamente lo strafottente Lucifero.

Wakanda annuì con gravità. «Le ciotole devono essere disposte con equità e giustizia.»


Nella foto Wakanda gatto nero, saggio, tranquillo e posato.


«Che paroloni!» sbottò Sonmi_Turukmaktu, roteando gli occhi verdissimi da gufo, infatti ne aveva un po' l'aspetto. «Io dico che chi è più veloce a mangiare dovrebbe avere diritto al doppio della razione!»
Meronyma rabbrividì. «Ma così io rimango senza nulla!» e non aveva tutti i torti. L'umana già la sfamava per ultima cosicché gli altri, sazi, non la aggredissero. Tuttavia riusciva a mangiare soltanto un terzo della sua razione.

«Non è un problema mio, nostro direi», disse Sonmi con aria da guerriera quasi ghignando alla volta della povera Meronyma.

Fu in quel momento che accadde l’irreparabile. Con un colpetto di zampa casuale (ma assolutamente intenzionale), Lucifero spinse il bicchiere oltre il bordo del tavolo.
CRASH!
Il rumore rimbombò per tutta la cucina. Makiki saltò via con un balzo fulmineo, Astrid si lanciò nel panico addosso a Junior, Sonmi soffiò fortissimo, Cannella sbarrò gli occhi di fronte all’oltraggio supremo di quel piccolo (beh insomma non proprio piccolo) teppista.

A dispetto del disastro causato Lucifero si leccò la zampa con noncuranza.

«QUESTA È UN’OFFESA ALLA REPUBBLICA!» tuonò Cannella.

Wakanda sospirò, scuotendo il capo. «Un altro consiglio fallito» disse sconsolato.
E mentre il caos si impadroniva della stanza, la Repubblica dei Gatti si trovò ancora una volta nel mezzo di una crisi politica senza precedenti…


...CONTINUA


Ogni fatto o personaggio o nome di questo racconto non e' volutamente riferito a racconti preesistenti e completamente frutto di fantasia. Infatti i nomi dei gatti sono quelli dei MIEI GATTI!! 😊


Racconto soggetto a copyright©️ la riproduzione di parte del racconto sarebbe da evitare ma se proprio sentite questo bisogno impellente 🤨dovrà essere vagliata inviando una mail a enrica.merlo@pec.it l'uso improprio verrà segnalato ai sensi di legge. Racconto scritto da Enrica Merlo.




Enrica Merlo 
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI 

Lunedì 31 marzo 2025

sabato 29 marzo 2025

🍫CHOCOLAT di Joanne Harris

 

Screenshot dal video della Libraia mancata su facebook

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Carissimi Amici de #QuellaDonnaéunaLibraiamancata oggi ho l'entusiastico piacere di presentarvi:


CHOCOLAT
di
Joanne Harris 
Per Garzanti Libri 


Una cosa, vi scrivo la breve bio di Joanne che nella fretta di non essere troppo lunga, ho omesso nel video.
"Joanne Harris, padre inglese e madre francese è autrice (appunto) di "Chocolat" Garzanti 1998, "Vino, patate e mele rosse"Garzanti 1999 (che ho appena acquistato 😊), "Cinque quarti d'arancia" Garzanti 2000 e sono certa di tanti altri libri che sulla Quarta di quest'edizione di Chocolat non potevano ancora esserci. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo. Vive nello Yorkshire". Trovate la sua fb Page qui ➡️ JOANNE HARRIS


A questo link sul Libraccio potete trovare proprio la mia Edizione ➡️ https://www.libraccio.it/libro/9788811685333/joanne-harris/chocolat.html e tante altre riedizioni nuove e no.
Su Amazon a questo link anche in versione Kindle ➡️ https://amzn.eu/d/6TGRUtk


Buona lettura ed un abbraccio affettuoso.
#enricherie #enricamerlow #leggere #lettura #consiglidilettura #chocolat #joanneharris


E adesso...il video caricato proprio qui sul blog ad imperitura memoria...se non è abbastanza di buona qualità potete vederlo cliccando il link del video su facebook qui ➡️ VIDEO













Enrica Merlo
per 
MI MANCANO I FONDAMENTALI 
e
QUELLA DONNA È UNA LIBRAIA MANCATA 

Sabato 29 marzo 2025

giovedì 27 marzo 2025

ELFI IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA 🧝‍♀️ Enrica Merlo Lyre_Harp

 

Screenshot dal mio video

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Come si può forse notare questa sono io in un video che però risale al Natale del 2022, credo. Suono uno dei miei strumenti, piuttosto particolare, ovvero la Cetra Medievale. Dovete sapere che le mie composizioni sono solo ed esclusivamente improvvisando senza seguire quindi nessuno spartito o brano imparato a memoria. A mio ricordo gli unici brani riprodotti sono stati la Brian Boru's March e una canzone tipica Ucraina. Il titolo che ho voluto dare a questa piccola composizione è appunto "ELFI IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA" perché direi che è tutto fuorché Natale e questi video li avevo preparati per il periodo natalizio. 

Potete trovare questo video anche su FACEBOOK ⬅️ (clicca) 

e sul mio canale YouTube Enrica Merlo Lyre Harp ECCOLO ⬅️ (clicca) 

Ed ora il video caricato qui ad imperitura memoria su MI MANCANO I FONDAMENTALI buona visione ed ascolto. (Video scaricato da YouTube)

⬇️









Enrica Merlo

per 

MI MANCANO I FONDAMENTALI 


Giovedì 27 marzo 2025

martedì 25 marzo 2025

CHI AMA LA GUERRA NON L'HA MAI VISTA IN FACCIA (Erasmo da Rotterdam) 💥


Screenshot tratto da un video su Instagram. SEGUE ⤵️ il video.


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Guardate attentamente non solo questa immagine ma anche il video che la seguirà. Davvero abbiamo intenzione di permettere che i nostri ragazzi, fratelli, figli, amici debbano andare incontro ad una sorte come questa? Pensate che quelli nel video erano comunque giovani già fortificati dal lavoro, magari dalla povertà...pensare ai nostri ragazzi cresciuti in "atmosfera protetta", cosa potrebbe succedere loro? Vogliamo PERMETTERE che gli si tolga la vita, il futuro? Lasciare che vengano sbattuti su un campo di battaglia senza nemmeno sapere cosa significhi? La guerra ai giorni nostri non è questa. Basta pigiare un bottone. Allora perché minacciare intere popolazioni con questo spettro? Può essere solo propaganda guerrafondaia? Probabilmente.

Però intanto i nostri politici non si tirano indietro i vergognosi e lasciano nel dubbio e nella paura le famiglie almeno, quelle che sono consapevoli di quello che sta accadendo. Sì perché non me la prendo solo con i politici ma anche con la gente...io non so negli altri stati ma l'Italia ha una speciale propensione per fare finta di non capire quel che gli succede intorno e in casa, in questo frangente e in altri, ha la tendenza a non porsi domande su quel che accade e seguire pedissequamente il primo bassetti che apre il forno fetido, ne abbiamo avuto uno splendido esempio con il periodo coviddi qualche anno fa. Bene, se non la capite proprio l'antifona, guardatevi questo video un po' di volte magari vi schiarite le idee e la smettete di fare le pecore. 

NON PERMETTIAMO CHE I NOSTRI GIOVANI POSSANO ANCHE SOLO PENSARE LONTANAMENTE DI FARE UNA FINE SIMILE. SIAMO NEL 2025, NON NEL 1915.


BUONA VISIONE


Se avete difficoltà ad aprire il video, cliccate la parte in alto (del video) avendolo allargato il pulsante di partenza si sposta, grazie.













Enrica Merlo
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI 

Martedì 25 marzo 2025

domenica 23 marzo 2025

Un grande traguardo🚩: 700.000 letture per MI MANCANO I FONDAMENTALI 💙

 

Screenshot dal video in diretta su facebook

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Carissimi Amici del mio blog MI MANCANO I FONDAMENTALI, sono particolarmente felice di potervi ringraziare con tutto il cuore, TUTTI VOI che avete fatto sì che arrivassimo tutti insieme a ben 700.000 LETTURE che per un blog di cultura generale/letterario è davvero un grande traguardo anche perché, lasciatemelo dire, io ho Voi e basta, non ho sponsor, non ho aziende o persone influenti che mi aiutino, siamo noi tutti insieme che siamo arrivati fin qui.

Spero dunque continuiate a seguirmi, anche di più se potrete. Da parte mia farò il possibile per creare contenuti che possano risvegliare in voi curiosità, interesse, divertimento e perché no possano essere un arricchimento. Ora non vi annoio oltremodo ma vi lascio il video che ho registrato poco fa in diretta su facebook che scomparirà tra trenta giorni mentre qui, sul mio blog, rimarrà PER SEMPRE!! Un abbraccio a tutti!!












Enrica Merlo
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI 
700.000 edition 😊

Domenica 23 marzo 2025

sabato 22 marzo 2025

RACCONTI©️: UN ANGELO IN BIBLIOTECA 🪽


Screenshot da video Pinterest


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La Biblioteca di Luthenmoor si ergeva solitaria sulla scogliera, un edificio austero di pietra nera, le cui finestre dalla foggia gotica scrutavano l’oceano con l’indifferenza e l'altezzosità di occhi nobili e antichi. Nessuno ricordava chi l’avesse costruita, eppure esisteva da sempre, come se fosse cresciuta dal suolo stesso. Le sue sale echeggiavano dei sussurri dimenticati delle pagine sfogliate da mani invisibili e cadute nell'oblio.
Viveva lì, incredibile a credersi, una persona: Elias Varnen, il bibliotecario. Era un uomo taciturno, alto e magro, con un volto scavato dalle ombre delle lunghe notti trascorse a catalogare tomi che sembravano moltiplicarsi da soli con il passare impercettibile del tempo. Ma c’era un altro custode della biblioteca, uno di cui Elias non parlava mai, ma che avvertiva, con una certa apprensione e costantemente. Un’ombra leggera, una presenza che si muoveva tra gli scaffali quando il vento gemeva attraverso le antiche travi.

Si diceva che la biblioteca fosse malavventurata. I pochi studiosi che vi entravano uscivano con gli occhi colmi di inquietudine e, parrebbe, di avvenimenti che non avrebbero dovuto o voluto vedere. Alcuni impallidivano, altri diventavano insonni, sussurrando parole incomprensibili. Ma tutti, senza eccezione, parlavano di un’apparizione: un Angelo di luce e polvere che si aggirava tra i libri dimenticati.




Una notte di tempesta, Elias decise di scoprire la verità. La biblioteca tremava sotto i colpi del vento, le candele ardevano con una fiamma incerta e tremolante. Scese negli archivi sotterranei, dove i libri più antichi riposavano nel silenzio. E lì, in piedi tra le ombre, la vide.
Era alta, avvolta in un manto di luce pallida. Le ali erano fatte di pagine sottili, scritte con inchiostro d’argento. Non aveva volto, ma Elias sentì il suo sguardo penetrarlo, scavando nella sua anima con dita delicate.
— Sei tu l’angelo della biblioteca? — ebbe il coraggio di sussurrare, con un filo di voce.

La figura inclinò il capo. Il vento smise di ululare, e la biblioteca si immerse in un silenzio denso come la notte.

— Io sono ciò che resta delle parole dimenticate — rispose una voce eterea. — Dei libri mai letti, delle storie che nessuno ha voluto ascoltare.

Elias sentì un brivido lungo la schiena. Quanti libri aveva lasciato a impolverarsi sugli scaffali? Quante voci avevano atteso invano di essere udite?

— Eppure, tu non hai mai smesso di occupartene— continuò l’angelo. — Per questo io esisto.

Un bagliore avvolse la stanza, e per un attimo Elias vide tutto. Vide le parole dei libri planare nell’aria, danzare come stelle cadenti. Vide le storie mai lette diventare luce, tessere una trama invisibile che legava ogni cosa.
Poi l’angelo svanì. Ma Elias sapeva che non era andato via.

Da quella notte, la biblioteca muto'. Elias iniziò a leggere ad alta voce le storie dimenticate,
anche se nessuno poteva ascoltarlo. E man mano che leggeva, le ombre si dissipavano, la polvere si disperdeva, e la biblioteca non sembrava più un luogo di oblio, ma di speranza.

Perché finché c’era qualcuno
disposto a raccontare, nessuna storia poteva morire davvero.

FINE


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Ogni fatto o personaggio o nome di questo racconto non e' volutamente riferito a racconti preesistenti e completamente frutto di fantasia.


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Enrica Merlo

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MI MANCANO I FONDAMENTALI 

Sabato 22 marzo 2025

martedì 18 marzo 2025

RACCONTI©️: IL GATTO CHE DIVENNE LEONE 🐈‍⬛, LA DONNA CHE DIVENNE LEONESSA 🦁 di Enrica Merlo


Ph from Pinterest

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"Si diceva fosse nata sotto il segno della tempesta. Alcuni giuravano di aver visto il cielo squarciarsi nel momento in cui era venuta al mondo, altri raccontavano che il vento stesso l’avesse intessuta con fili di brina e fiato di gelo".


Aveva molti nomi. Nessuno era quello vero. La chiamavano Figlia della Neve, Regina dei Gatti, Strega Bianca. Ma il nome con cui lei si riconosceva lo aveva sepolto tempo addietro, quando aveva compreso una terribile verità: il mondo non amava coloro che portavano il fardello della diversità. Non amava chi camminava con passo felino, chi vedeva nel buio e sapeva ciò che gli altri ignoravano. Per sopravvivere, aveva dovuto cambiare pelle, adattarsi ai sussurri della gente, fingere di essere ciò che non era.


Ma a forza di mutare, a forza di nascondersi, aveva avuto paura di dimenticare chi fosse davvero, il suo nome. Solo Tirian, il suo gatto, conosceva la verità.


Lui l’aveva vista quando, bambina, aveva imparato a parlare con il vento. Quando, ragazza, aveva affrontato e vinto uomini con la sola forza del suo sguardo. Quando, donna, aveva lasciato che il mondo la chiamasse strega, pur di non piegarsi.

E fu proprio quando stava per obliare il suo essere, fu allora che il vento le portò la profezia. Non era scritta su antichi tomi, né pronunciata da sacerdoti in abiti dorati. No, arrivò come un sussurro tra i rami, come un battito d’ali di gufo a sfiorare la neve.


"Verrà il giorno in cui l’ombra tornerà. E solo chi avrà ricordato il proprio nome potrà fermarla."


Quella notte, Tirian la osservò a lungo, i suoi occhi d’oro più antichi della luna. Lei non dormì. Non parlò. Rimase immobile, il cuore che martellava come il passo pulsante di un esercito.

E fu allora che iniziò la trasformazione.

Non accadde in un lampo, né in un battito di ciglia. Fu un processo lento, come il fuoco che scalda la pietra finché questa non si spezza. Ogni notte, la sua pelle diventava più dura, i suoi sensi più acuti. Le sue mani si facevano più forti, la sua voce più profonda. Il suo nome le tornava in mente, sussurrato dalla neve.

E accanto a lei, Tirian cresceva. Non come fanno i gatti comuni. Il suo corpo si stava allungando, i muscoli diventavano possenti, il suo manto si fece spesso cuoio e criniera fitta come quella di un Re. Non era più solo un gatto, ma un leone antico, emerso da una leggenda dimenticata. La donna lo guardò e comprese. La profezia non parlava di una bestia da temere. Parlava di loro. E quando l’Ombra arrivò, quando la notte si squarciò per rivelare il mostro delle leggende, portatore di sciagura, morte e sventura non fu un esercito a fermarlo. Fu una Leonessa bianca con il fuoco negli occhi. E il suo Leone, ruggendo accanto a lei. Quella stessa Leonessa che aveva dimenticato il suo nome per nascondersi dallo scherno del popolo incolto e crudele.

Il suo vero nome era Selyne.

Era un nome antico, un nome di potere. Significava "colei che splende nella notte", ed era stato sussurrato dal vento il giorno in cui era nata. A furia di sentire i nomi che le erano stati attribuiti e a furia di nascondersi dietro di essi, Selyne aveva quasi dimenticato chi fosse davvero.

Ma il vento non dimentica.

E quando l’ombra tornò e la profezia si compì, lei ricordò. Si alzò nella notte, il suo sguardo finalmente fiero come quello di un autentico predatore, e sussurrò il proprio nome nel gelo delle tenebre.

«Io sono Selyne, figlia della tempesta.»

E il Leone accanto a lei ruggì orgoglioso, perché anche lui sapeva che, finalmente, era tornata a essere ciò che era destinata ad essere. ENTRAMBI erano tornati ad esserlo.


FINE


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Ogni fatto o personaggio o nome di questo racconto non e' volutamente riferito a racconti preesistenti e completamente frutto di fantasia.


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Enrica Merlo
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MI MANCANO I FONDAMENTALI (RACCONTI©️)

Domenica 16 marzo 2025