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Secondo il culto celtico si celebra, tra la notte del 30 ottobre ed il 1° novembre, la fine dell'Estate e l'inizio di una nuova stagione. Questa celebrazione viene chiamata SAMONIOS nota ai cultori anche come SAMHAIN o Halloween. La data esatta di tale ricorrenza impone di osservare il Primo Quarto di luna del mese di Ottobre. Quest'anno, nel 2021, è cominciato il 13 e perdurerà sino all'11 novembre, ovvero con l'inizio della Luna Calante. Nel calendario di Coligny questo periodo è definito "SAMON" ed i Celti (ovunque essi fossero nel continente quindi anche in Italia, specie in Piemonte) davano estrema importanza a questo lasso di tempo lunare tanto da ergerlo ad una sorta di festa "nazionale". Questa festa come detto prima chiamata anche Samhain deriva dal gaelico SAM-FUIN cioè FINE DELL'ESTATE. In questo modo si chiude un ciclo stagionale e se ne apre immediatamente un altro.
Da un'antica iscrizione pervenutaci: "Trinox samo*sindiv - trinoxtion Samoni sindiu" che tradotto significa "LA FESTA DELLE TRE NOTTI DI SAMONIOS COMINCIA OGGI". Quindi in origine la festa era conosciuta con il nome di TRINOXTION SAMONII ovvero, le tre notti di Samonios: sacra è la simbologia del numero tre come quella del Triskell che indica l'inizio del prevalere della parte oscura dell'anno rispetto a quella chiara (come è ovvio e naturale sia in questo periodo dell'anno).
Samonios quindi rappresenta il primo giorno dell'Anno Celtico questo perchè per le popolazioni arcaiche il ciclo vitale delle stagioni non cominciava con il sorgere delle cose che si vedono chiaramente con la luce del sole ma aveva un significato più profondo ed intimo se vogliamo: la putrefazione delle foglie cadute sul terreno in autunno avrebbero dato vita poi, avrebbrero avuto il merito della nascita della nuova vita in primavera, come se ci si trovasse di fronte ad un feto all'interno del grembo materno che cresce e si nutre nonostante l'oscurità, anzi, proprio grazie ad essa. Il giorno nuovo comincia a mezzanotte quando la luce ancora in fasce ha il suo potenziale più alto e rilascerà tutta la sua forza al sorgere del sole. Samonios è la promessa del futuro sole e dunque dell'Anno Nuovo. I cerimoniali che si svolgeranno durante questa prima notte avranno il compito di assicurare buoni raccolti ed un buon anno a venire. Presso le popolazioni Insubri tre giorni prima del 31 ottobre si spegneva il focolare domestico per trovarsi nella foresta attorno al grande cerchio di pietra costruito dai sacerdoti i quali avevano il compito di soffocare il vecchio fuoco sacro dedicato agli Dei strofinando i rami secchi della quercia più anziana. Il rituale proseguiva con l'accensione del nuovo fuoco sacro per onorare BELENOS e SUCCELOS (divinità solare) e per spaventare gli spiriti maligni.
Una cosa meravigliosa era che parte delle braci del Sacro Fuoco venivano consegnate al capo di ogni famiglia il quale doveva porle all'interno del proprio focolare e tenere vivo il fuoco fino all'autunno successivo. Questo permetteva alla casa e alla famiglia di essere protetti fino all'accensione del successivo Fuoco Sacro. Samonios era così radicata nelle tradizioni e credenze degli Insubri che nemmeno la Chiesa Cristiana riuscì a soffocare le loro credenze e dovette arrendersi all'evidenza creando la celebrazione dei Santi ovvero la festa di Ognissanti che si celebra ancora oggi.
Perchè la rapa (poi sostituita negli Stati Uniti con la zucca) come simbolo di questo periodo? Ortaggio o tubero tipico di questa stagione, cresce tutta o per la maggior parte sotto terra dunque nel genio di questo ortaggio è racchiusa l'essenza di questo periodo: il pensiero è dunque rivolto al "mondo di sotto" agli antenati, alle radici, ai preziosi semi custoditi dal gelo dell'inverno perchè poi possano sbocciare con l'arrivo della stagione nuova. Qui in Italia ai tempi dei nostri nonni e bisnonni v'era l'uso da parte dei bambini di intagliare delle zucche o piuttosto delle rape (questo me l'ha conermato anche mio papà) visto che qui esistevano ed esistono, con un lumino inserito al loro interno per spaventare i passanti. In questo modo visitavano tutte le case ed in cambio di scherzetti poco piacevoli che avrebbero subito gli abitanti essi offrivano ai bambini noci, nocciole e castagne. Nel nord Italia questi lumi venivano chiamati "Lümere". Inoltre era usanza lasciare sui davanzali delle finestre un bicchiere di vino rosso, una ciotola di latte e del cibo per le anime dei propri cari. In tempi anche più antichi il focolare domestico veniva spento al tramonto dell'ultimo giorno di ottobre. Questo serviva per far apparire le case vuote e quindi ingannare gli spiriti maligni che durante questa notte scendevano sulla terra per impossessarsi delle anime e dei corpi dei viventi e per vendicarsi dei torti subiti.
E' dunque propiziatorio donare alle anime dei propri antenati cibo buono, frutta, canti, poesie e salutare altrettanto gioiosamente sia l'anno che se ne sta andando che quello che verrà. Nelle case dunque si condividevano pani e frutta invernale, bevendo idromele.
Personalmente ricordo con grande tenerezza il raduno dei parenti stretti quando ero piccola proprio nella notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre a casa di mia nonna Maria (e questo avveniva tutti gli anni): si bollivano le castagne e si facevano grandi calderoni di tè bollente. Prima però ci si radunava tutti rivolti verso il muro della cucina recitando il santo rosario per i morti di casa, dopo si mangiava e si chiaccherava, era un momento bellissimo perchè a parte il rosario un tantino noioso per noi bambini il momento conviviale che seguiva era davvero impagabile. Penso con grande nostalgia a qusti momenti. Dovremmo recuperare queste belle tradizioni, dovremo recuperare il legame con Madre Terra, dovremmo recuperare il senso della famiglia, che sia di sangue o di conoscenza. Speriamo questo possa ancora avvenire. Senza sentire le nostri radici non possiamo avere un futuro.
ƁƲƠƝ ՏⱭⱮƠƝӀƠՏ Ɑ ƬƲƬƬӀ!!
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