sabato 19 settembre 2020

La maledizione del film IL CONQUISTATORE e l'uso "sportivo" della radioattività negli anni '50.

 

Immagine dal web - Locandina del ilm "Il Conquistatore" con John Wayne


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/09/oggi-vi-parlo-dellequiseto-ma-anche-del.html

Ci sono molte cose che non sappiamo (vedi ai nostri giorni il covid del quale non si è ancora capito nulla) però c'è da dire che prima o poi i nodi vengono al pettine sempre che uno abbia ancora i capelli. Parliamo dunque dell'uso, come ho citato nel titolo, piuttosto sportivo o incosciente  che dir si voglia, della radioattività negli Stati Uniti tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '70. Parliamo di orologi fluorescenti (che a dire il vero erano una specialità anche e soprattutto sovietica), ai giochini fluo per bambini fino ad almeno due casi eclatanti che vado a raccontarvi. Dovete sapere che io odio cordialmente tutto ciò che è radioattivo è un fatto PROPRIO personale quindi quando trovo qualcosa che possa informarvi su questa forma di energia devastante ve lo dico, siatene certi.


 Il primo episodio che vado a dirvi viene narrato nel libro di Bill Bryson, noto umorista statunitense, "Vestivamo da Superman" che ci racconta che proprio nella sua città Des Moines (Iowa) c'era un locale, sempre negli anni '50, molto in voga tra i giovani e frequentatissimo anche da persone che lo ragiungevano da altri stati limitrofi. Dovete sapere che questo locale era dotato di toilette "autopulenti" che si disinfettavano cioè da sole, per così dire, dopo ogni uso. Questo avveniva attraverso il calore (acqua calda presumibilmente) e chi costruì questa meraviglia non ebbe dificoltà ad ammettere che il riscaldamento delle toilette avveniva attraverso materiale radioattivo; in pratica ogni scarica di sciacquone, un cancro olè. Non oso immaginare quante persone possano essere state contaminate da questi, perdonatemi, cessi del cavolo. Anche le toilette di McDonald sono autopulenti... la prossima volta che ci vado la pipì me la tengo, vuoi mai.


La copertina del libro di Bill Bryson, forse sarebbe il caso di leggerlo - immagine dal web


Il secondo caso che vi vado a narrare non senza un briciolo di orrore è quello che riguarda l'immagine che apre l'articolo e cioè del film "Il Conquistatore". Nel giugno del 1956 l'eserito statunitense si dilettò a fare qualche esperimento nucleare in quel del deserto del Nevada sparacchiando dei "proiettili nucleari" attraverso appositi cannoni che potevano supportare questo tipo di armamento. Il risultato fu deludente, a quanto pare e dunque, si smise l'esperimento; pare però che ne abbiano sparacchiati diversi di questi fantomatici proiettili impestando questo che è uno dei luoghi più suggestivi del mondo. Ma che volete... erano ragazzi!!


Un bel mucchio di fessi in contemplazione di un fungo atomico nel deserto del Nevada, 1956, complimenti - immagine dal web


Ma non è finita qui, anzi sta solo per cominciare la storia. Un anno dopo una troupe della RKO STUDIOS scelse un sito sottovento al luogo dove erano avvenuti gli esperimenti nucleari un anno prima e che si trovava a soli 220 km, il luogo si chiamava St. George e stava nello Utah. L'esercito ovviamente dichiarò ai dirigenti della RKO che assolutissimissimamente il sito non presentava alcun tipo di pericolo tanto che il produttore del film "Il Conquistatore" (storia di Gengis Khan più o meno) Howard Hughes comprò pure dal sito la bellezza di 60 tonnellate di sabbia da portare direttamente a Hollywood per realizzare in modo più realistico le scene da girare negli interni. Una mossa geniale. Quell'altro geniaccio di John Wayne che era il protagonista del film si fidò a tal punto di quel che raccontò lo stato maggiore statunitense che si portò dietro in questo luogo così salubre pure i figlioli allora adolescenti Patrick e Michael (Dio mio).  E adesso attacchiamo con il bollettino dei morti:

Il primo a schiattare fu il regista Dick Powell nel 1963, gli avevano diagnosticato un tumore alla pelle nel 1962. Fuori uno.

Il povero Dick Powell - immagine dal web


Poi fu la volta di Pedro Armendariz noto attore soprattutto in Messico che nel 1963 pur di onorare un ricco contratto per un film di James Bond lavorò fino alla fine sopportando dolori tremendi. Finito il film fu ricoverato ma si sparò. Aveva 51 anni e famiglia.


Pedro Armendariz - immagine dal web


Poi fu la volta della fascinosissima e arcinota Susan Hayward pluripremiata attrice statunitense la quale contrasse il cancro ai polmoni nel 72, si curò per benino ma nel 73 aveva metastasi al cervello. Soffrì fino al 1975. Amen.


La bellissima Susan Hayward - immagine dal web


Poi fu la volta di Agnes Moorehead (la ricordate la magnifica Endora - mamma di  Samantha - nella serie televisiva "Vita da Strega"? ecco proprio lei) lei non mi ricordo dove ce l'avesse il cancro ma morì nel 1974.


Agnes Moorehead - immagine dal web


Che dire di John Wayne? Gli fu diagnosticato il cancro nel 1964 ai polmoni, sembrava fosse guarito ma poi se lo ritrovò allo stomaco e come si sa non sempre ci è concessa la terza possibilità. 


John Wayne  -immagine da wikipedia

Ma ci fu di peggio. Insieme al papà fu diagnosticato il cancro anche ai due giovanissimi figli di John Wayne che dopo innumerevoli operazioni forse furono gli unici a riuscire a salvarsi. per farla breve per giustificarsi qualcuno disse che Wayne e la Moorehead erano forti bevitori e fumatori ed avevano grandi possibilità di contrarre il cancro, e va bene. Ma non è finita qui, purtroppo: il cast minore e la troupe erano formati da 220 persone delle quali chi più chi meno contrasse entro gli anni '70 il cancro, il numero consta di più di cento persone complessive (senza contare quelli che magari se ne rimasero zitti e morirono senza infamia nè gloria). Il numero di malati di cancro della troupe de "Il Conquistatore" fu talmente abnorme che non venne ritenuto una combinazione o uno scherzo del fato: il Dottor Robert Pendleton prof. di Biologia all'Università statale dello Utah affermò con certezza che il numero dei morti e malati nel cast di questo film fu tale da poter parlare addirittura di "epidemia", una bella epidemia di cancro e secondo il suo giudizio c'erano gli estremi per chiedere un potente risarcimento al governo federale; speriamo che i nostri coviddomani non prendano spunto perchè noi, ohibò, abbiam avuto anche la pandemia eh, non facciamo scherzi. Comunque sempre Pendleton affermò che in un gruppo eterogeneo come quello del cast in questione potevano ammalarsi di cancro al massimo 30 persone a dire tanto e non quasi cento. C'erano dunque tutti i presupposti per portare il caso in tribunale ma come sempre il tutto fu insabbiato con scuse e percentuali discutibili da parte dei militari.


Ma c'è anche la drammatica storia del produttore del film Howard Hughes visse la catena di morti dopo la realizzazione di questo film in modo più che drammatico: comprò tutte le copie esistenti del film spendendo 12 milioni di dollari per far sparire dalla circolazione ogni traccia dello stesso. La cosa inquietante è che però continuò a guardarlo ossessivamente sul suo canale televisivo privato fino ad impazzirne, fino al 1976, quando in uno dei suoi innumerevoli spostamenti in aereo da un albergo all'altro, ormai osessionato e ridotto ad una condizione di malnutrizione e pieno di piaghe da decubito, probabilmente perchè non si curava più di se stesso nonostante fosse uno degli uomini più ricchi al mondo, morì. Dopo la sua dipartita i diritti del film furono acquistati dalla Universal Pictures che di quando in quando ancora lo trasmette. Io di sicuro non ci proverò nemmeno a guardarlo questo è certo. E che tutti riescano in qualche modo ad aver ritrovato la pace.


Howard Hughes - immagine wikipedia

NUCLEARE, RADIOATTIVITA'... energia sicura? Energia pulita? Posso dirvi più di due paroline su questo. Grazie per l'attenzione.



Enrica Merlo
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI

19/09/2020

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