Foto mia
Come per molti romanzi di Stefania Bertola dove per riuscire a leggerli bisogna spesso e volentieri essere provvisti di laurea in Ingegneria Aerospaziale Subatomica, anche nel caso di NE PARLIAMO A CENA direi che è la stessa cosa. Perchè? Per il semplicissimo fatto che Stefania ci sciorina una serie di personaggi impressionanti (e tutti protagonisti) già dalla fine della prima pagina del suo romanzo, se non prima, una successione, in questo frangente di "cugine". Cugine che non sono sole al mondo ma come ogni cugina, anzi, ogni essere umano che si rispetti, ha anche una buona dose di mamme, zie, nipoti, mariti, fidanzati, amanti e via dicendo. Non è semplice ma è stupendo e dalla prima riga di questo romanzo si rimane, succeda intorno a noi quel che succeda (compresa una pandemia) sempre con il sorriso sulle labbra.
Dimenticavo!! Ci sono bambini, tanti bambini di cui a una in particolare mi sono interessata e vi basti sapere che si chiama... Sailor Maria e qui mi fermo.
Ogni mese queste impavide cugine di cui vi dirò presto anche i nomi, organizzano una cena, a casa di una di loro e quella sera ognuna di loro porta qualcosa da mangiare e tanti saggi consigli. Infatti la cugina presso la quale avviene la cena quella sera viene per così dire "sviscerata" e deve mettere sul piatto anche i suoi problemi o no.
Le cugine per la cronaca si chiamano: Costanza che è la voce narrante, Irene presa da problemi particolarmente "pregnanti" (poi capirete leggendo) Bibi che in reltà si chiama Maria Olimpia ma questo è un optional, separata da un certo Nigel di Vancouver e con due figli che stanno con il suddetto Nigel, Veronica l'unica che non abbia grossi problemi perchè è sposata, ha un sacco di figli ed è contenta, Sofia la cugina zen dalle tendenze non ben definitive ma piuttosto buddiste, e Carolina la cugina più misteriosa...
Diciamo che la parte del leone la fa Costanza che tiene o cerca di tenere insieme le fila di quest'allegra brigata ma che di problemi ne ha pure lei uno più di tutti: l'eterno amante Alex sciupafemmine inveterato ma anche sposato con la apparentemente gelatinosa Gloria. Tutto un programma. Tutte le cugine o quasi o no? Mhmmm... beh insomma lavorano in un negozio molto sciccoso frequentato da madamine dell'alta borghesia collinare o precollinare torinese, tutto trine e taffetà chiamato "Carta e Cuci", ma dite, non siete curiose/i?
Foto mia; un piccolo passaggio del romanzo.
Insomma un altro romanzo che ho letto di Stefania Bertola, un altro goal!! Con un finale per nulla prevedibile anzi che ci verrà svelato non all'ultima pagina e nemmeno all'ultima parola ma all'ultima sillaba!! Mettetevi solo d'impegno a incasellare mentalmente e subito tutte le cugine con il loro modus vivendi perchè le avventure cominciano subito!! Ah dimenticavo, come quasi tutti i romanzi di Stefania Bertola anche questo è ambientato in una stellatissima Torino. Un consiglio di lettura? Di più, io ve lo impongo, specie in questo periodo un pò "così". Buona lettura.
Stefania Bertola vive presso Torino, torinese di nascita. Oltre a scrivere questi meravigliosi romanzi l'autrice e conduttrice radiofonica, la sceneggiatrice, la traduttrice e l'autrice per la televisione.
La prima edizione di "Ne parliamo a cena" è del 1999, seguita nel 2002 dalla TEADUE, nel 2016 dalla TEA per arrivare nel febbraio 2017 alla dodicesima ristampa TEADUE.
Enrica Merlo
per
26/03/2020
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.