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Andrea il figlio di Bartali, l'ho conosciuto al Lido di Camaiore vicino a Viareggio. Io avrò avuto dodici/tredici anni e lui quindici/sedici. Fu un incontro interessante.
Io ero molto bravo a fare le piste con la sabbia, quelle con le curve sopraelevate che noi chiamavamo "Curve Vigorelli" per giocare con quelle grosse biglie di plastica metà colorate e per metà trasparenti dove dentro era incollata la riproduzione di un ciclista; naturalmente tra gli altri non potevano mancare le effigi di Coppi e di Bartali.
Lui, affascinato dalla mia pista con le curve e i tunnel, chiese di fare qualche tiro di gara con me. Essendo l'ospite collaudatore scelse per primo la pallina campione con cui giocare e la sua scelta cadde su Fausto Coppi!! Il mio preferito!!
Io presi Gino Bartali, oddio, anche Bartali certo mi piaceva un sacco, ma io prediligevo gareggiare con Coppi. Epperò (con ben celato disappunto) gli chiesi come mai avesse scelto Coppi sperando in uno scambio.
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Mi rispose che Bartali ce lo aveva sempre tra i piedi dal mattino alla sera, e che quel giorno era più ostile del solito (non disse la parola ostile ma il senso era quello) lui era suo figlio...
Lanciò con piglio deciso e con lo scatto che crea il dito medio caricato a molla d tensione sul pollice, la sua pallina "Coppi" verso la parabolica al fondo del rettilineo e... e da quel momento ci mettemmo a chiacchierare.
Non so come fu ma ma finimmo a discorrere sulla differenza tra maschi e femmine; a quell'età e a quei tempi non si parlava delle dissonanze tra uomo e donna ma semplicemente di quella sessuale titolata appunto maschio/femmina.
Ne parlava bene, con calma, della diversità fisica fino a come fosse ed in cosa consistesse l'atto sessuale; per l'epoca mai e in nessuno caso ci si permetteva di parlare di questi argomenti, MAI!! Vigeva l'oscurantismo più totale.
Ebbene, ancora oggi ricordo con autentica gioia di aver trovato il mio mentore proprio al momento giusto.
E il fatto di aver poi potuto stringere la mano al padre Gino, sotto l'ombrellone non è stato altro che chiosare un giorno fondamentale della mia vita. Da quel giorno in poi gareggiai sempre (nei miei giochi) con l'aura nel cuore del mitico Bartali.
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Zeta Lo Zago 05/07/2019
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