domenica 3 marzo 2019

Un gatto speciale: DORAEMON (tutto quel che avreste voluto sapere e adesso ve lo racconto)


L'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/02/se-hai-unanima-guardala-negli-occhi.html?m=1

Cosa possiamo fare, o meglio scrivere, in un bel pomeriggio tardo invernale dopo aver fatto un bella passeggiata in campagna e, dopo, essersi imbattuti nella sigla di "Doraemon" per caso? Ma raccontarvi la sua storia ovviamente!! Siete pronti?

Doraemon è originariamente un manga (disegnato da Fujiko F. Fujiio) pubblicato a partire dal dicembre 1969 sino all'aprile 1996 sul mensile CoroCoro Comic. Il manga è composto da ben 1345 storie raccolte in 45 volumi e tradotte in varie lingue tra le quali l'italiano, il francese, l'inglese e lo spagnolo. Il manga ha come protagonista Nobita Nobi un ragazzino un pò sfortunato che trova in Doraemon, una sorta di gatto robotico, lo slancio per vivere una vita migliore. 
Doraemon è composto da tre serie tv: la prima prodotta da Nippon TV MOVIE e composta da 52 episodi trasmessi da Nippon TV dall'aprile al settembre del 1973. La seconda serie prodotta dalla Shin-Ei Animation è stata composta da ben 1787 episodi trasmessi da TV Asahi dall'aprile 1979 all'aprile 2005. La terza serie prodotta e trasmessa sempre dalla stessa tv e casa di produzione va in onda dall'aprile del 2005. Doraemon è considerata una delle serie manga e anime di maggiore successo nella storia con la bellezza di 170 milioni di copie vendute in tutto il mondo.


L'immagine potrebbe essere soggetta a copyright


Doraemon è un gatto robot concepito con la tecnologia avanzata del XXII secolo e quindi, nonostante non sia un essere vivente è equipaggiato di tutti i sentimenti che provano gli esseri umani. Il creatore si ispirò per dare vita a Doraemon ad una bambola tradizionale giapponese in cartapesta detta okiagari-koboshi. Per scrivere il suo nome furono usati i due sistemi sillabici della lingua giapponese. Per la parte inizale del nome "dora" si prese spunto dal termine "dora-neko" (letteralmente gatto randagio) mentre per la parte finale invece -emon è stato usato il suffisso presente in alcuni nomi proprio maschili (Goemon per fare un esempio). Il fine dell'autore di Doraemon era quello di creare un nome quasi arcaico per una creatura estremamente moderna e futuristica con un effetto volutamente grottesco.

Compagno di sempre di Doraemon il buon Nobita Nobi, ragazzino sfortunato sì ma anche estremamente pigro; infatti anche il nome di Nobita deriva dall'espressione d'uso comune, nobi-nobi che può essere tradotto sia persona spensierata che persona svogliata. Nell'intento dell'autore Nobita rappresenta la bontà della classe media ma anche la sua estrema ordinarietà. Come quasi tutte le produzioni nipponiche anche Doraemon ha una valenza fortemente sociale infatti i genitori stessi di Nobita rappresentano il prototipo della classe sociale per eccellenza nipponica, madre casalinga e padre con un lavoro che lo costringe spesso a lunghi spostamenti.

Gli altri personaggi sono: "Shizuka Minamoto" esempio tradizionale e classico della ragazza raffinata e perennemente gentile, innamorata di Nobita e da lui ricambiata anche se discretamente e quasi impercettibilmente; "Takeshi Gian Goda" e "Suneo Honekawa" il bullo del quartiere ed il suo braccio destro: personaggi ambivalenti poichè sono sempre pronti a tormentare Nobita ma anche, nei momenti di vera difficoltà, anche ad aiutarlo; pure qui la rappresentazione della classe media nipponica ai tempi: Suneo rappresenta l'arroganza della classe medio alta mentre Gian la praticità e l'impulsività di quella medio bassa.


Nella foto Fujiko F. Fujio autore di Doraemon - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright


Ma come è nato Doraemon? Pare in modo del tutto casuale; infatti al suo creatore Fujiko F. Fujio capitò di scivolare su un giocattolo della figlia e di sentire contemporaneamente il miagolio di un gatto; quando le idee migliori nascono assolutamente per caso. No fu subito rose e fiori per Doraemon poichè lo stile manga dei tempi era totalmente diverso. Ma cambiata lentamente la prospettiva dei lettori divenne un successone che si protrasse per oltre ventisette anni.
Essendo essenzialmente un'opera dedicata ai più piccoli Doraemon non sforò mai nella volgarità o nella violenza mantenendo sempre una linea pulita sia per quanto riguardava la narrazione che l'essenzialità grafica, inserendo però numerose, importanti tematiche ambientaliste; spesso i protagonisti, senza esclusione, si adoperano per salvare gli animali o criticano aspramente il comportamento negativo degli esseri umani nei confronti della natura. Inoltre vengono esaltati i valori dell'amicizia, della famiglia, della correttezza e dell'importanza della gioventù nella società.

La pubblicazione di Doraemon termina nel 1996 con la scomparsa del suo creatore; l'assenza di una vera e propria conclusione definitiva della storia narrata ha portato alla nascita di una serie di leggende metropolitane, leggende che vennero tacitate dalla casa editrice stessa in occasione dell'uscita del film "Doraemon - il film" in cui si afferma che una volta cresciuti Shizuka e Nobita si sposano e Doraemon ritorna nel futuro poichè il suo amico non ha più bisogno di lui. Un segno di rispetto nei confronti dell'autore.


L'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Ma parliamo ora dei "chiusky" ovvero dei gadgets che Doraemon usa per rendere la vita più facile a Nobita e ai suoi amici: furono tantissimi durante la stesura dell'intero manga; alcuni usati in modo particolarmente assiduo tipo il il "copter" ovvero un'elica di bambù da posizionare in testa che permette di volare o la macchina del tempo. Nelle intenzioni di Fujiko F. Fujio i chiusky volevano rappresentare l'utilità della tecnologia e il buon rapporto che con essa si può avere.

In Italia Doraemon andò in onda dal 1982 al 1983 nel programma per ragazzi Tandem su rai due. In seguito fu replicato su varie televisioni locali. I diritti televisivi furono poi acquistati da Mediaset che mandò in onda Doraemon  dal 2003 al 2012 su Italia 1, poi su Boing ( dove vennero trasmessi alcuni episodi inediti) in seguito sul canale a pagamento "Hiro" per un totale di quasi mille episodi. Grazie ad una serie di fortuiti interventi, o forse non così fortuiti, il cast di doppiaggio è sempre rimasto lo stesso durante gli anni a tutt'oggi dove dal 2014 sul canale Boing Doraemon continua con successo ad essere trasmesso. Un gatto di gran compagnia Doraemon non c'è che dire, che ci ha accompagnati per due buone generazioni.


Il cast al completo con il chiusky "copter" - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright












Enrica Merlo 03/03/2019



  MI MANCANO I FONDAMENTALI (clicca per andare alla pagina)


 Se vi è piaciuto l'articolo condividetelo. Se volete commentare qui sopra trovate il link per andare alla pagina   facebook; grazie infinite come sempre per seguirmi. Un consiglio condividetelo, condividetelo, condividetelo,   grazie.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.