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Vi voglio parlare oggi di un ospedale di Torino, il San Giovanni Bosco perchè una persona a me molto, molto cara, ha avuta la vita salva grazie al tempestivo, immediato e risolutivo intervento affrontato in questa struttura.
Si è soliti in genere parlare male di tutto o quasi tutto, diciamo che è una caratteristica tutta italiana e la sanità di solito è una delle vittime sacrificali preferite di questo, a volte superficiale, tiro al bersaglio.
Ma andiamo con calma. L'Ospedale San Giovanni Bosco è uno dei più grandi della zona nord di Torino nato da un progetto del 1955 voluto dal consiglio comunale di allora e chiamato originariamente "Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della città di Torino - Astanteria Martini" poiché si era pensato un ampliamento del già esistente Ospedale Astanteria Martini di Via Cigna in zona oltre Borgo Dora. Dopo un ripensamento si procedette alla costruzione di un ospedale ex novo anziché ampliare quello già preesistente e si decise di realizzarlo nella zona che va da C.so Sempione oltre la ferrovia verso Via Bologna. Sito peraltro parecchio alla mano per chi provenga da fuori Torino: Infatti dall'autostrada Torino-Milano procedendo in C.so Giulio Cesare l'Ospedale è facilmente raggiungibile in pochi minuti.
L'Ospedale San Giovanni Bosco fa parte della ASL TO2 insieme al Comprensorio Ospedaliero Amedeo di Savoia - Birago di Vische e l'Ospedale Maria Vittoria.
Lo spirito ed il gran cuore di di san Giovanni Bosco è ovunque qui; ce lo ricordano proprio all'entrata dell'ospedale queste eloquenti frasi del Santo - foto mia
L'Ospedale San Giovanni Bosco è situato dunque in quella che viene chiamata Piazza Donatori di Sangue al numero 3.
Vi parlerò in particolar modo del Reparto di Cardiologia; situato al terzo piano della struttura ha come responsabile la Dottoressa Patrizia Noussan. E' un reparto grande, molto organizzato, assolutamente accogliente. Il reparto si occupa dello studio, della diagnosi e della cura farmacologica e invasiva delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite della prevenzione cardiovascolare e della riabilitazione del paziente sottoposto ad intervento cardiochirurgico. Al reparto è legata una notevole sezione di emodinamica il cui responsabile è il dottor Roberto Garbo. Cos'è in breve l'emodinamica: è una branca della fisiologia cardiovascolare che analizza e studia il comportamento del sangue in movimento nei vasi permettendo quindi di ridurre il pericolo dell'instaurarsi di patologie legate alla circolazione sanguigna. Il termine globale di emodinamica indica in cardiologia anche le metodiche di indagine invasive come la coronografia. Una modesta indagine da me svolta ha confermato che il reparto di cardiologia/emodinamica dell'Ospedale San Giovanni Bosco è all'avanguardia nella prevenzione ma soprattutto nella cura e nel trattamento di infarti miocardici acuti e di angine stabili acute.
Lo splendido mosaico che campeggia all'entrata principale dell'Ospedale - foto mia
Nell'ambito del dipartimento di cardiologia è stato elaborato un progetto specifico per la gestione dei pazienti con "scompenso cardiaco". Caratteristica del progetto è la costituzione di una rete di percorsi preferenziali tra medici di medicina generale, servizi di diagnostica e terapia ospedaliera e del territorio e la creazione di strutture dedicate a questi pazienti speciali.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale vissuta attraverso una persona a me molto vicina (e alle persone che ho conosciuto strada facendo nei giorni della sua degenza), posso dirvi che non solo il tempestivo intervento eseguito all'interno del reparto è stato vitale ma anche la diagnosi eseguita sull'ambulanza dove hanno immediatamente capito che si trattava di una cosa estremamente seria e hanno così permesso che l'ospedale fosse già preparato all'arrivo del paziente.
Mi sento di dire dunque che non può essersi trattato di un caso isolato anche perchè, in questa precisa situazione, i casi sono stati almeno due: l'ambulanza e la sua equipe e l'ospedale ed il reparto che hanno funzionato in modo egregio.
Ringrazio anche tutto il personale infermieristico estremamente professionale, serio e gentile. E ringrazio il progresso medico che in pochi anni ha fatto passi da gigante e che compie quelli che possiamo tranquillamente definire dei veri e propri meravigliosi miracoli.
Mi sento di dire dunque che non può essersi trattato di un caso isolato anche perchè, in questa precisa situazione, i casi sono stati almeno due: l'ambulanza e la sua equipe e l'ospedale ed il reparto che hanno funzionato in modo egregio.
Ringrazio anche tutto il personale infermieristico estremamente professionale, serio e gentile. E ringrazio il progresso medico che in pochi anni ha fatto passi da gigante e che compie quelli che possiamo tranquillamente definire dei veri e propri meravigliosi miracoli.
Altro mosaico all'esterno dell'entrata dell'Ospedale San Giovanni Bosco - foto mia
Posso capire che qualcuno, leggendo questo articolo possa aver da dissentire poiché ogni caso, ogni vita, ogni esperienza può essere più o meno diversa. Ma permettetemi di essere estremamente felice ed entusiasta di aver visto salvare una persona che a 45 anni ha avuto un infarto miocardico acuto. Ora è a casa e sta bene e per questo non posso che ringraziare questa struttura e questo reparto estremamente organizzati.
E ringrazio Dio che spesso ci mette una pezza. Un caro saluto a tutti, grazie di aver letto questo mio articolo.
È ora che si cominci ad apprezzare e a segnalare le nostre eccellenze.
Enrica Merlo 01/02/2019
MI MANCANO I FONDAMENTALI (clicca per andare alla pagina)
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