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Era da un pò che questa cosa mi girava nello stomaco è giunto dunque il tempo di buttarla fuori.
Avendo un blog e tenendoci molto è ovvio che io faccia di tutto per far conoscere il più possibile i prodotti della mia scrittura, i miei racconti, i miei post, sì, i miei amati articoli. Quindi ogni social possibile non si disdegna affatto. E non si disdegna affatto anche Google + del quale sono assidua frequentatrice da molti anni attraverso la mia mail. Sapete come funziona no? Se si ha un indirizzo mail "gmail" si ha la possibilità di creare un proprio profilo Google + che funziona nè più nè meno come gli altri social esistenti in cicolazione. Io ce l'ho da tanto ed ho, o meglio avevo anche uno stuolo di followers mica da ridere.
Ad un certo punto sti followers han cominciato a diminuire: calo fisiologico? Mhmm. Posto troppo? Eh forse potrebbe essere. Sono diventata improvvisamente incomprensibile o antipatica? Boh.
Magari fosse uno di questi motivi.
Ma come funziona sto Google +? Hai un tuo profilo che gestisci a tuo piacimento, hai la possibilità, come per facebook ad esempio, di iscriverti ad un numero quasi illimitato di gruppi. Gruppi grossi, gruppi belli, gruppi enormi a volte. Mi è capitato, per farvi un esempio, di finire in un gruppo di disegno con ben due milioni di partecipanti. Una manna dal cielo!!
Dunque, quando esce un mio nuovo articolo lo pubblico anche su Google+ sul mio profilo, sui gruppi per blogger, giornalisti, scrittori, con i miei contatti, non che siano le visualizzazioni della vita ma male non fa, anzi, il mio blog lo leggono in parecchi pure negli USA, per dire. E' un gran lavoro perchè col passare degli anni i gruppi ed i contatti aumentano ma si fa volentieri, diventa quasi un rito se vogliamo.
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Non sta a me giudicare però è successa un paio di mesi fa una cosa proprio brutta. E' arrivata una mail in cui mi si comunicava che entro la fine di gennaio (adesso vado a braccio non è che abbia i dati precisi) la gestione di Google + ed una parte dei servizi di Google (tra cui blogger attenzione, attenzione... avete presente quanti cavolo di bloggers al mondo dipendono letteralmente da questa piattaforma? Compresa me? E dietro ad un blog la sfacchinata che c'è? Ecco) dicevo, parte dei servizi di Google sarebbe passata ad una fantomatica "che ne so" società mi pare proprio irlandese... dobbiam preoccuparci? Mah non saprei, i cambi contrattuali con qualsiasi azienda sul globo terracqueo ti capitano davanti ogni tre per due dobbiamo preoccuparci pure di questo? Mah no. Invece sì.
Primo, noto una diminuzione sensibile dei followers. Poi cominciano sporadicamente a comparire sulla home dei messaggi inquietanti di contatti che scrivono frasi tipo "domani il mio account chiude è stato bello arrivederci a tutti" eh? Come? Una sorta di virus? Un desiderio di suicidio collettivo?
Dopo un paio di settimane mi si schiariscono le idee, eccome. Arriva un'altra mail (sempre da Google) in cui mi si comunica gentilmente -ma anche no- che il mio profilo Google + verrà cancellato, eliminato, sterminato mettetela come volete, entro il 6 (o era il 4? Non ho il coraggio di andare a rileggere la missiva, sinceramente) di aprile.
Come sarebbe? Rileggo più volte rimescolando pure l'ordine degli addendi ma il risultato non cambia, Cacchio ma che è successo? Avrò fatto qualcosa di così turpe? (perchè poi da lì ad accusarsi di tutte le nefandezze mondiali la signorina Enrica Merlo ci mette un nanosecondo). Niente di tutto ciò. In parole povere, ad un'attenta lettura, Google lamenta il fatto che il social Google + non sia abbastanza utilizzato dagli utenti: ma allora i megagruppi da 2.000.000 di utenti da cosa erano composti, da formiche?
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Poi non per dire ma mi ero creata pure una rete di contatti in cui giornalmente, quantomeno ci si salutava, io che ci andavo solo per postare figuriamoci poi quelli che ci vivevano e vi assicuro erano parecchi. E poi che bisogna fare signori di Google per "frequentare" sufficientemente il vostro social? Prendere la residenza? Pagare? Pagare, pagare, pagare... aspetta un attimo...
Che sia proprio questo il terribile arcano, la parola magica, il sarchiapone nella valigia? Vuoi vedere che i furbacchioni irlandesi ( o di dove diavolo sono i nuovi proprietari di Google) vorrebbero lucrare su un social? Che cavolo di social è se bisogna pagarlo allora?
Ricapitoliamo (o capitoliamo) dunque: su facebook puoi allegramente iscriverti a cinquantamilioni di gruppi ma se posti un tuo cavolo di qualcosa su più di tre alla volta ti bloccano per dieci giorni; su instagram non puoi mettere il link di riferimento alla tua iperbolica produzione quindi costringi gli isntagrammers ad improbabilissime evoluzioni circensi per riuscire ad arrivare al tuo nuovo articolo, su twitter puoi twittare solo una volta al giorno o poco più sennò compare la scrittina magica "tweet doppio" (ma vaffanc...) ma mi spiegate che deve fare uno per promuoversi? Ah già scusate, PAGARE, vero, me l'ero dimenticato.
Quindi, così senza sapere nè leggere nè scrivere direi che il fatto che ci tolgano la sedia da sotto il sedere senza nemmeno provare a chiederci se ci sta bene o meno non è un bel segno dei tempi.
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Perchè, e cosa spinge un colosso, o quello che credevamo tale, come Google a chiudere dall'oggi al domani un social come Google+? Com'è che i precedenti proprietari non sentivano il bisogno di chiedere nulla a nessuno? Magari avevano ancora un lato umano. Ripeto, Google+ non era vitale per me ma utile. Vitale per un pò di gente lo era, proprio come lo è facebook per la maggior parte di noi. Quindi io comincerei a prendere una certa distanza emotiva da quasi tutti i social visto e considerato che nel momento esatto in cui Zuckerberg si sarà stufato del suo giocattolo non ci penserà due secondi a venderlo a qualcuno che non ci metterà pure lui nemmeno due minuti a dir che è poco frequentato e signore e signori si chiude baracca e burattini.
L'unica cosa di cui sono assolutamente certa è che ad aprile il mio profilo Google+ con tanto di anni e anni di contenuti postati verrà cancellato senza se e senza ma solo, CIAONE. E con il mio milioni di altri. Vi sembra una cosa normale? Vi sembra democratico? Vi sembra corretto? La risposta è NO.
Se avete un profilo anche voi e per caso non vi siete avveduti della cosa svegliatevi: un conto è bloccare contenuti o profili di quando in quando qua e là, un conto è cancellare un INTERO SOCIAL. Che parolone vero?
UN INTERO SOCIAL: CIAO CIAO GOOGLE+
MEDITIAMO
Enrica Merlo 26/02/2019
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