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Ho appena finito di leggere un libro, un libro in cui si parla di GATTI.
E' un libro di DORIS LESSING e si intitola GATTI MOLTO SPECIALI, a patto che esistano dei gatti che non siano speciali... ma chi è Doris Lessing? E' una signora che ha fatto quest'affermazione, tanto per cominciare:
«Mi rendo conto di aver vissuto momenti della storia che sembravano immortali. Ho visto il nazismo di Hitler e il fascismo di Mussolini, che sembravano destinati a durare mille anni. E il comunismo dell'Unione Sovietica, che si credeva non sarebbe finito mai. Ebbene tutto questo oggi non esiste più. E allora perché mi dovrei fidare delle ideologie?»
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(Doris Lessing) Doris Lessing nasce a Kermanshah (Persia-Iran) il 22 ottobre 1919. Figlia di un ufficiale britannico reduce dalla prima guerra mondiale a causa della quale aveva subìto diverse amputazioni, e di un'infermiera, Doris vive i primi anni della sua vita in Persia l'attuale Iran a seguito dell'assunzione del padre come impiegato di banca, salvo poi trasferirsi nella Rhodesia del sud (l'attuale Zimbabwe) nel 1925 a coltivare mais. In breve tempo il sogno della madre di Doris, Doris anch'essa di ripercorrere il sogno vittoriano di far produre le terre selvagge si scontra con la dura realtà ovvero con il fatto che i numerosi ettari probabilmente acquistati dalla famiglia non diverranno mai abbastanza fecondi da produrre alcunchè. Frequenta una scuola cattolica che lascia all'età di quindici anni anche per protesta contro l'eccessiva severità della madre, diventando autodidatta. Nonostante un'infanzia non esattamente felice Doris è piena di sincera compassione sia per i coloni inglesi che per le popolazioni indigene africane, cosa che si avverte prepotentemente nelle sue opere.
Nella foto Doris Lessing insieme probabilmente a Rufus. L'immagine potrebbe essere sottoposta a copyright.
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Regalatomi da mia figlia qualche tempo fa GATTI MOLTO SPECIALI si è rivelato essere un libro particolarmente impegnativo. Non che tutti i libri che parlano di gatti debbano essere leggeri, io infatti ne ho scritti due e nel secondo devo dire, ho parlato molto diffusamente e con dolore della perdita di Vaniglia la mia prima gatta dell'età adulta; leggere il libro di Doris Lessing oltre a farmi sentire sempre più vicina a questi splendidi esseri e ai loro "padroni" (sempre tra parentesi perchè poi finisce che sono loro ad essere nostri padroni; e ve lo dice una che ne ha ben cinque di gatti, intendo!!), mi ha fatto capire che se dovessi mai scrivere ancora un libro che parla di gatti dovrò andarci parecchio piano con le parentesi dolorose poichè è universalmente noto che "i gattari" abbiano un'empatia tra loro e con i loro gatti addirittura esagerata e che sentano profondamente anche solo un dolore raccontato. Ammirevole però la delicata crudezza con la quale racconta, specie, i suoi primi anni di vita in cui, fanciulla, deve vederne di tutti i colori e quasi sempre all'indirizzo di povere torme di gatti. Del resto vivere nel bush africano non deve essere stato facile per nessuno, né gatti, né umani, questo è sicuro.
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Rimango quasi stupefatta leggendo i primi capitoli... mi chiedo: "ma questa è dalla parte dei gatti oppure no?" salvo poi, man mano che la narrazione prende corpo, accorgermi quale e quanto amore Doris provi per queste creature, in musica ma non solo si potrebbe definire tranquillamente un "crescendo" di amore, tenerezza, passione. Parla di tutti o quasi i gatti che hanno popolato la sua vita sino a quel momento: ma non si avverte mai il momento in cui i suoi beniamini la lasciano; si passa semplicemente a leggere un'altra storia, dolce, amara, commovente, divertente di un altro compagna/a di vita ma sempre con quell'amore e quella sensibilità che diventano crescenti man mano che il tempo passa e che il sentire verso i Gatti si fa più profondo.
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MI MANCANO I FONDAMENTALI (clicca per andare alla pagina)
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