ERA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/11/un-barlume-di-speranza.html

Questo è mio papà all'età di circa 15/17 anni minuto più minuto meno. 

Il mio papà ha compiuto 85 anni (ottantacinque) qualche giorno fa. Da quando aveva ottant'anni ha dovuto rinnovare la patente ogni due anni, dall'anno scorso ogni anno. Ed è diventato un calvario.

La vita non è facile per nessuno s'intenda ma permettete che io dica che per una persona di quell'età le noie burocratiche sono fastidiose e faticose quattro volte tanto almeno? Sì, vi prego, permettetemelo. 

Mio papà nonostante un'operazione all'anca perfettamente riuscita un tre anni fa ed un infarto superato brillantemente due anni fa è una persona sveglia, attenta (molto più di me in auto questo è certo) e vigile, sfido chiunque. Ha una memoria di ferro e ricorda a me appuntamenti vari che altrimenti io proprio nemmeno se mi mettessi a pregare in ostrogoto. E' rimesso a nuovo e ha una salute di ferro. L'unica cosa è che viene colto facilmente da ansia ogni volta che si trova a dover affrontare questo tipo di torture che vi vado elencando:

1) vai all'agenzia automobilistica dove ti danno i moduli per prenotare gli esami che dovrai fare, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, visita cardiologica.

2) vai dal dottore per farti prescrivere gli esami.

3) vai a fare gli esami.

4) vai a ritirare gli esami (tutto benissimo)

5) porta gli esami all'agenzia automobilistica dove ti dicono "ah ok bene ora la prenotiamo per la visita ambarabacciccocco' " nel senso che non so come si chiama, all'ospedale di Settimo Torinese (eddaie con sto Settimo Torinese non bastano le mie supermulte?)

6) prenotazione per a ri-visita per l'appunto a Settimo Torinese da attendere almeno per quindici lunghissimi giorni dove mio padre (ma credo ogni ultraottantenne che deve subire questa trafila) comincia a non dormire più la notte dall'ansia.

... il numero sette ve lo illustro dopo.

Il mio papà oggi, sveglio come un furetto

Dicevo:

7) vai il giorno stabilito alla visita ultima finale tipo Thanos che schiocca le dita in Avengers Infinity War, duro come un palo della luce dalla tensione e chi ti trovi all'ora pattuita? CENTO PERSONE DAVANTI. 

Voglio dire ho fatto bene o no a mantenere un pò di suspence per l'ultimo numero della lista vero? Il mio basilare ragionamento è questo: capisco perfettamente che sia giusto testare i riflessi di un giovanotto o giovanotta che dir si voglia, non esattamente più di primo pelo ma vogliamo ammettere che questa estenuante fatica potrebbe provocare nei suddetti soggetti delle volte, Dio non voglia, anche un bel coccolone? E credetemi che un anno passa davvero in fretta sia per noi che per loro, anzi, undici mesi scarsi per l'esattezza perchè prima che uno debba passarsi tutto sto pò pò di appuntamenti si rosicchia un mese abbondante.

Siamo alle solite, italiche tiritere. Invece di semplificare la vita a sti meravigliosi vecchietti radunandoli tutti un giorno e facendo loro fare tutto quel che devono in ventiquattr'ore, li fanno andare avanti ed indietro come delle trottole impazzite col serio rischio questa volta davvero di fargli avere un bell'incidente. Mio padre ha me e mia figlia e possiamo seguirlo. Che dire di quegli anziani che non hanno nessuno che possa accompagnarli o soltanto dir loro due parole di conforto quando si chiedono "Ma ce la farò a riprendere la patente?" Sì perchè poi la paura è pure questa, di non farcela.

La visita per la cronaca dopo aver aspettato per ore cento persone davanti a lui, è durata per mio padre quattro minuti. Due per vedere gli esami assolutamente a posto e due per fargli chiudere un occhio poi un altro per leggere le letterine. Sapete che vi dico? Avrei più probabilità IO di non passare la visita che non ci vedo manco con gli occhiali piuttosto che lui, fresco di cataratta che vede una cimice sul bucato di mio fratello che sta nell'isolato accanto.

Che dire? Cominciamo a metterci le mani nei capelli per la prossima volta.

Enrica Merlo🐈23/11/2018

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