Un motto che lascia ben sperare - Foto mia
Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/04/poesie-per-un-compleanno-la-prima.html
Ieri, 10 maggio sono stata alla libreria Belgravia di Luca Nicolotti (dove si svolge mensilmente anche Poeticilibri di max Ponte) in Via Vicoforte 14 a Torino per assistere ad una tappa del "Grand Tour". E cosa sarebbe questo Grand Tour? Praticamente il direttore editoriale Nicola Lagioia ed il vicedirettore Marco Pautasso del Salone Internazionale del Libro di Torino che vanno in giro per biblioteche civiche e librerie per "spiegare" Il Salone del libro. E spiegare è proprio il termine giusto. Devo dire che inizialmente mi aspettavo il solito compìto e anche un pochino ingessato se non addirittura noioso dibattito su cifre, modalità magari anche un pò ostiche, dell'organizzazione dell'evento, invece sono uscita più che soddisfatta da questo incontro.
Mossa vincente ed accattivante è stata quella del dono dalle mani proprio-proprio del direttore Lagioia di un coupon da due euro di sconto sul biglietto d'entrata al Salone, al pubblico presente (che in tempi come questi buttalo via).
Il direttore Lagioia che distribuisce i coupon - foto mia
L'incontro si è svolto in un'atmosfera di assoluto relax ed i due protagonisti sono stati estremamente amichevoli. Il direttore, che sì avevo visto giusto in foto o al limite in tv, è una persona estremamente cordiale, simpatica e alla mano; quanto questo faccia parte di un copione non ve lo so dire ma l'effetto è stato assolutamente gradito e gradevole. Marco Pautasso, gentleman tipicamente piemontese anche un pochino timido pare, ha esposto con grande dovizia di particolari la storia del SALONE OFF che insieme al Salone ufficiale è un vero e proprio fiore all'occhiello della manifestazione dal lontano 2004, occasione imperdibile per la città di Torino di vivere direttamente il Salone del Libro con manifestazioni dislocate in vari luoghi, momento di grande vita per una città un pochino, solitamente "chiusa" come Augusta Taurinorum.
Nicola Lagioia e Marco Pautasso - foto mia
E proprio su questa atavica "malinconia" tutta torinese, per dirla come l'ha detta il direttore Lagioia, la quale ha un'estrema ammirazione per l'opera di Pavese ma poi finisce per emularne più la biografia che non l'opera stessa, che si è giocato ma anche si è discusso molto seriamente; come per molte altre situazioni della vita a volte basta una volontà negativa per mandare a monte un progetto come a volte basta una volontà positiva per far sì che sia già in essere al 90%. Facendo poesia ed organizzando comunque eventi letterario/artistici sono, anche se in minima parte anch'io, dentro a certe dinamiche... e la città di Torino non brilla sempre per partecipazione entusiasta ad opportunità spesso molto interessanti che gli si propone, con la scusa che tanto chi me lo fa fare di muovermi da casa, "bugia nen" docet. La sfida, coraggiosissima peraltro, del direttore Nicola Lagioia è quella di riuscire a levare questa patina di pessimismo storico dai vestiti dei torinesi e dal cipiglio, dall'impegno e dalla sua simpatia non mi stupirei affatto che prima o poi non riesca a farcela, addirittura.
Foto mia
Non dev'essere certo stato facile nemmeno quest'anno per l'accoppiata Lagioia/Pautasso, portare a casa nuovamente il Salone Internazionale del Libro; specie dopo un periodo non dico nero ma un tantino cupo com'era stato l'anno scorso dove le maggiori case editrici avevano disertato per volgere lo sguardo verso la Milano da bere. Evidentemente la bibita in questione era eccessivamente gelata e quest'anno il Salone conterà nuovamente, oltre che, come sempre, a tutta una serie di piccole medie case editrici, anche delle più grandi, delle solite, di quelle come si dice "che tirano". Va detto anche a difesa dell'istituzione tutta torinese del Salone che nonostante le defezioni importanti dell'anno scorso il Salone ha avuto un'impennata di visite notevole, alla faccia.
Foto mia
Allora, alla fine di questo mio articolo mi sento di sostenere la tesi del direttore Lagioia secondo la quale, per carità è bene avere una dignità tutta sabauda ma che un sorriso in più anzichè meno ogni tanto forse aiuterebbe. Poi per carità non saranno stati i sorrisi degli organizzatori a portare a questo risultato decisamente importante per Torino ma soprattutto per la cultura e per chi, da sempre praticamente ha "l'abitudine" di andare a vedere il salone del libro a Torino e bon. Infatti, l'anno scorso nonostante tutto, che siano stati torinesi doc, della provincia o turisti della cultura arrivati da tutto il mondo (come sempre) il Salone è stato proprio un belvedere. Non oso immaginare quest'anno e non oso immaginare i prossimi venturi se si lascerà lavorare Lagioia/Pautasso con un minimo di serenità. E lasciamo lavorare questi ragazzi entusiasti di portare la cultura in palmo di mano, cosa assai rara di questi tempi un pò ovunque ma soprattutto nella nostra Torino.
Vi ricordo le date del Salone Internazionale del Libro di Torino: da GIOVEDì 10 MAGGIO a LUNEDì 14 MAGGIO 2018
Enrica Merlo🐈 11/04/2018
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