martedì 30 gennaio 2018

Mi han fatto vedere💀🌹 COCO 👻🌺 il film; CHE SORPRESA!!





Da qualche giorno mia figlia voleva farmi vedere "sto" COCO. Sapete quando si cerca di rimandare l'inevitabile pur sapendo che ci toccherà? Ecco. E ieri non era una buona giornata. Abbiamo cominciato a vedere il film con me che andavo e venivo come se avessi avuto le pulci; prima un biccher d'acqua, poi il fazzoletto poi l'arancia poi una caramella; poi... mi sono calmata.

Due parole sul film: COCO è un film d'animazione della Disney Pixar uscito nel dicembre del 2017. La regia è di Lee Unkrich in collaborazione con Adrian Molina; la colonna sonora è di Michael Giacchino che conosco perchè lo nomina sempre, appunto, mia figlia (nota cinefila) ed è proprio bravo nevvero.

Di cosa si parla grossomodo; beh c'è un bambino Miguel Rivera che ama la musica in modo strabiliante pur non capendo  da dove giunge questo suo impulso, infatti la sua famiglia, tutta e quando dico tutta è proprio tutta, odia la musica e non permette a nessuno nè di ascoltarla nè di suonare. Detto questo il piccolo Miguel si lascia trascinare dal sangue (poi capirete perchè dico questo) e suona lo stesso con tutte le conseguenze del caso. Se comincio a raccontarvi la storia poi non riesco più a fermarmi, vi basti sapere che sono rimasta entusiasmata e strabiliata da questo film.

Si parla dunque del fantomatico, e molto in voga in questo momento storico, "Dìa de Muertos" ovvero il Giorno dei morti, ci sono anche altri film specie d'animazione che trattano questo argomento, ma non quello che si festeggia da noi bensì quello che vivono molto intensamente, serenamente e quasi allegramente nel sud ovest degli Stati Uniti. Pare che questo revival del Dìa de Muertos sia nato anche per merito del buon Donald "Duck" Trump il quale se la sta prendendo esageratamente coi messicani e non sa che invece sta solo dando loro una grossa mano: mai tanta pubblicità credo per il folklore messicano e per l'America del Sud.


Il piccolo dolcissimo Miguel con una "parente" che non vi dico come si chiama altrimenti...capitemi. Immagine dal web

Il giorno dei morti per i sudamericani è tutta un'altra faccenda: il periodo è quello (ovvero inizio di novembre) ma si festeggia, sì, si festeggia proprio per diversi giorni e bandita è la tristezza. Dovete sapere che per questa cultura (che si rifà alla tradizione precolombiana) vale la regola che non c'è paradiso o inferno ma a seconda di come si muore si va in un posto ben preciso che badate non è affatto punitivo ma semplicemente ha le caratteristiche che in qualche modo ha coinvolto il soggetto durante la morte: tipo, se si muore per annegamento o per motivi comunque inerenti all'acqua si va nel Tlalocan (dal Dio della pioggia Tlàloc) ma non inganni la cosa, questo posto è un luogo dove regna l'abbondanza e la cura per le anime. Non vi sto ad elencare tutte le "diramazioni" mortuarie ma una mi ha colpita particolarmente: si tratta del Chichihuacuauhco (non mi chiedete come si pronuncia) che è un luogo speciale poichè ci arrivano dei defunti speciali, ovvero i bambini; in questo luogo esiste un albero che gocciola latte che nutrirà questi bambini fino alla fine dei tempi quando verranno rispediti sulla Terra per ridare vita al genere umano...ma non è una cosa dolcissima? Una visione della morte, appunto estremamente ottimistica?

Miguel e...non posso dirvelo; guardate il film. Immagine dal web

Ma tutto questo col film c'entra relativamente; nel film si tratta del profondo legame che si instaura nella famiglia sia tra le persone in vita che quelle morte (cosa che purtroppo noi stiamo un pò perdendo); si tratta della drammatica condizione dei morti o se vogliamo chiamarle anime è lo stesso, la cui famiglia li sta dimenticando che vivono una sorta di seconda morte; infatti quando l'ultimo membro della famiglia si scorda di loro (in questo caso nessuno espone più una foto del defunto) svaniscono per sempre, anche dal regno dei morti. E qui faccio un appello: per favore, anche pagando, che qualcuno tenga sempre una mia foto fino alla fine dei tempi!!😂


Miguel ed il simpaticissimo e un pò rintronato Dante che per l'esattezza è un "cane nudo peruviano" - immagine dal web

Si tratta anche di un argomento che mi è particolarmente caro che pare marginale inizialmente (questo film ha davvero un profilo narrativo geniale) ma in effetti non lo è: ogni persona come ogni anima dopo il trapasso ha un suo spirito guida che è, in buona sostanza, un animale e torna il mito del Daimon già trattato nel film "La Bussola d'Oro" dove si tramava per dividere i bambini dai loro Daimon perchè fossero più vulnerabili quindi più facilmente dominabili anche da adulti. Io con tutti i gatti che ho credo avrò un affollamento di daimon quando sarò dall'altra parte, non credete? 
Un film apparentemente "carico" ma che in realtà scorre molto fluente e con al suo interno dei colpi di scena mica da poco, molto ben strutturato senza l'esagerazione o la rumorosità dei film d'animazione e con una delicatezza e profondità a livello emotivo davvero notevoli. Miguel canta benissimo e pure altri membri della famiglia, non si canta troppo e nemmeno poco, non si piange quasi per niente, i colori sono stupefacenti. Concludo dicendovi, noleggiatelo o andate a comprarvi il dvd quando uscirà perchè ne vale la pena. Vi ho convinti? Mi spiace chiudere qui ma avrei ancora troppe cose da dire e non mi pare il caso di tediarvi troppo. BUONA VISIONE!!

Enrica Merlo🐈 30/01/2018

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lunedì 29 gennaio 2018

POESIE PER UN COMPLEANNO: una raccolta, un dono, la Poesia.


"Poesie per un compleanno" Edizioni Paginauno a cura di Max Ponte


E' stata data oggi ufficialmente notizia dell'uscita della raccolta "Poesie per un compleanno" pubblicata dalla casa editrice EDIZIONI PAGINAUNO (cliccaci sopra per maggiori info
Max Ponte divenuto direttore della collana #LaSposaDelDeserto della stessa casa editrice ha avuto circa un anno fa, questa idea: quasi per gioco con un evento facebook intitolato proprio come il libro, in occasione del suo quarantesimo compleanno, l'intento era che gli "amici" di facebook scrivessero una poesia il cui tema fosse il compleanno, non il suo compleanno si intenda, ma  compleanno inteso come idea, il compleanno nella sua accezione universale come simbolo di nascita o perchè no anche di rinascita. 

I contatti non si sono fatti pregare e hanno inviato (me compresa) numerosissime opere poetiche; l'idea ha avuto così tanto successo che l'Editore di Paginauno, Walter Pozzi, in concerto con Max Ponte, ha deciso che quest'idea compleannica sarebbe potuta diventare una vera e propria raccolta cartacea; dall'idea alla realizzazione della raccolta è passato un anno, a dire dello stesso curatore "di studio matto e disperatissimo" (citando Leopardi), tanto la mole del lavoro di selezione è stata enorme, ma finalmente ecco il risultato...vado ora a elencarvi tutti i nomi presenti, 47 per l'esattezza, tra i quali dei pilastri della Poesia Contemporanea italiana ed internazionale (ed è per questo che sono così orgogliosa di farne parte anch'io):

  • MARAM AL MASRI
  • MARIA GRAZIA CALANDRONE
  • TOMASO KEMENY
  • SAVINA DOLORES MASSA
  • SUZANNE DRACIUS
  • GABRIELA FANTATO
  • EVELINA SCHATZ
  • GIAN RUGGERO MANZONI
  • CATERINA DAVINIO
  • FRANCESCA TINI BRUNOZZI
  • ALBERTO MANZOLI
  • FLAMINIA CRUCIANI
  • PAOLA CASULLI
  • BARBARA BRACCI
  • GEO VASILE
  • SILVIA ROSA
  • STEFANO BANDERA
  • VALENTINA COLONNA
  • ALESSANDRA CORBETTA
  • DANILO TORRITO
  • WILLIAM FARNESI
  • LILIANA FANTINI
  • MARIO PARODI
  • BEPPE RATTI
  • DONATELLA LESSIO
  • LEO BOLLETTINI
  • VALERIA BIANCHI MIAN
  • BRUNO GIOVETTI
  • ALEJANDRA CRAULES BRETON
  • LUCIA LONGO
  • PAOLA ZAN
  • VALENTINA CRAVERO
  • MARA CHEMINI
  • CARLOTTA SCIUTO
  • PATRIZIA ARGENTINO
  • ENRICA MERLO
  • ENNIO ONNIS
  • ALFREDO RIENZI
  • JONIDA PRIFTI
  • ACELYA YONAC
  • DARIE DUCAN
  • LUCIA GRASSICCIA
  • ENZA LASALANDRA
  • CHIARA TAMPONE
  • CAROLINA NAVARRO
  • ANDREA LAIOLO
  • MAX PONTE



Che energetica concentrazione poetica vero? Quindi, vi dico che sul sito della casa editrice Paginauno il libro lo trovate nella sezione "Prossime uscite" a questo link http://www.edizionipaginauno.it/prossime-uscite.php. La raccolta si può ottenere in tutte le librerie d'Italia, in questo momento è prenotabile, dal 21 marzo la potrete trovare tranquillamente in commercio.



Che dirvi di più? Di prenotare od acquistare il libro che potrà diventare così finalmente un dono alternativo, mai banale, nutrimento per lo spirito e l'anima. Quando mai un regalo di compleanno ha potuto concedere così tanto a chi lo riceve? Solo un libro può, e se è di Poesia ancora meglio.


Enrica Merlo 🐈 29/01/2018

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domenica 28 gennaio 2018

Alla scoperta dei Musei Torinesi: Il MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA


Foto da web


MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, DELLA DEPORTAZIONE, DELLA GUERRA, DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA'

Vi parlo oggi, invitandovi come sempre a fare tesoro delle informazioni per accendere la vostra curiosità e trovare il tempo di visitarlo, del MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA. Come suggerisce il nome (citato per intero sotto all'immagine ove il titolo ne propone solo una parte) questo museo ha un'importanza storica notevole per la città di Torino e non solo. Sito in C.so Valdocco 4/A presso il PALAZZO DEI QUARTIERI MILITARI splendida e imponente costruzione di Filippo Juvarra (cliccaci sù per approfondimento) è stato inaugurato il 30 maggio 2003. La nascita del museo è frutto della cooperazione tra comune e provincia e svariate associazioni che si occupano della storia recente italiana ed in particolar modo della Resistenza e, cosa assai importante, del monitoraggio della situazione dei Diritti Umani nel mondo. Il museo consta di due sezioni: Una permanente ed una temporanea. 
Nella sezione permanente si possono visionare numerosi documenti e filmati i quali trasporteranno il visitatore in un viaggio che ha il suo inizio nel periodo delle prime leggi razziali nel 1938, attraverso i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale fino all'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana. Dopo recenti lavori di ristrutturazione è nuovamente possibile inoltre visitare il rifugio antiaereo sito nei sotterranei del museo. 


Foto dal web

Il Museo diffuso dell resistenza organizza inoltre attività didattiche per la scuola, oltre che segnalare i territori ed i luoghi presenti in città e nella provincia legati agli avvenimenti più significativi del periodo bellico. La sezione temporanea del museo ospita mostre e convegni sui temi della guerra e del rispetto dei diritti umani nel mondo.
Nello stesso edificio ma in Via Del Carmine 13 si possono trovare L'Istituto Piemontese per la Storia della resistenza e della Società Contemporanea (ISTORETO), L'archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR) ed il Centro Internazionale di Studi "Primo Levi".
Ma cos'è l'ISTORETO? L'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea "Giorgio Agosti" nasce come progetto nell'immediato dopoguerra per mano di Franco Antonicelli ed Alessandro Galante Garrone che inizialmente fondano l'Asociazione per la Storia della Resistenza in Piemonte e dopo l'Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, sarà solo nel 1955 che l'Istituto si fregerà della denominazione attuale anche grazie alla sua puntuale e precisa attività scientifica, archivistica e didattica. Nel 2004 l'Istituto viene intitolato a Giorgio Agosti già Presidente dal 1974 al 1992. Dal 2005 l'ISTORETO diventa partner del Polo del '900.


Toccante video sulle "Stolpersteine". Fonte youtube

Un'iniziativa carica di incredibile Umanità del Museo Diffuso della Resistenza, è quella delle "PIETRE D'INCIAMPO". Le Pietre d'Inciampo di Torino (dette anche Stolpersteine) sono un monumento diffuso, sotto l'alto Patronato della Presidenza della repubblica Italiana, realizzate dall'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime delle deportazioni nazista e fascista. Sono state posate sinora più di 50.000 Stolpersteine in tutta Europa; oltre che a Torino possiamo trovare le pietre d'inciampo anche in numerose altre città italiane tra le quali Genova dove ne ho fotografata una l'estate scorsa proprio all'imbocco della "Galleria Mazzini" (che vi consiglio di visitare)  eccola:


Genova foto mia; la mia carissima amica Ariela mi ha fatto incontrare per la prima volta le pietre d'ianciampo: scusate se l'immagine è non perfettamente a fuoco.

Gunter Demnig produce delle piccole targhette in ottone incastonate su dei cubi simili al porfido della pavimentazione stradale: queste targhette verranno poi incastonate sul manto stradale o sul selciato di fronte all'ultima casa da uomini liberi delle vittime le cui famiglie hanno scelto di richiedere una pietra d'iinciampo. Ad attivare la posa possono essere sia singoli cittadini per commemorare i loro cari, associazioni nonchè istituzioni.
"Pietre d'Inciampo Torino" è un'iniziativa promossa dal Museo diffuso della Resistenza, dalla Comunità Ebraica di Torino, dal Goethe-Institute Turin, e dall'ANED Associazione Nazionale ex Deportati sezione di Torino in collaborazione con L'Istituto Piemontese per la Storia della resistenza e della Società Contemporanea "Giorgio Agosti".

E' possibile, per chi voglia dedicare una pietra d'inciampo, avere informazioni sul progetto contattando il Museo diffuso della Resistenza alla mail pietradinciampo@museodiffusotorino.it oppure chiamando il numero 011 01120785.


Foto dal web: una bella visione globale del Museo diffuso della Resistenza 

Augurandomi che questo articolo abbia incontrato le vostre aspettative e che possiate, anche grazie ad esso, desiderare di visitare il Museo, vi rimando al prossimo articolo e al prossimo luogo d'Arte e di cultura torinese o piemontese.

Vi ricordo che se lo desiderate potete visitare o meglio ISCRIVERVI al gruppo facebook I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE ; sosterrete così la cultura piemontese e torinese, GRAZIE. 

Enrica Merlo🐈 28/01/2018

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giovedì 25 gennaio 2018

L'incendio della SACRA DI SAN MICHELE: L'ira dell'Arcangelo vi colpirà!




Una splendida immagine (tratta dal web) della SACRA DI SAN MICHELE in Val di Susa, meraviglioso simbolo del Piemonte e di una cristianità ancora viva e pura. Quando ieri sera ho appreso la notizia dell'incendio del tetto del convento (o refettorio o dormitorio che dir si voglia) sono rimasta inorridita; personalmente non penso che questo sia stato un incendio casuale e mi auguro che le autorità competenti indaghino a fondo. La Sacra di San Michele è "il Tempio" dell'Arcangelo Michele che ricordo è un Angelo e financo un santo piuttosto battagliero e che combatte le forze del male. Non sono molto credente ma ho una simpatia particolare per gli Angeli in genere, quindi chi ha combinato questo disastro...non vorrei essere nei suoi panni.


La Sacra di San Michele in fiamme ieri sera 24 gennaio 2017 intorno alle 21,00 foto dal web.


Foto dal web

Quando arrivate dopo una piacevole passeggiata, poichè non è possibile arrivare vicini (e meno male) con l'auto, alla Sacra, vi imbattete alla vostra sinistra guardando l'entrata, in questa splendida statua dell'Arcangelo Michele realizzata dallo scultore altoatesino Paul De Doss-Moroder; (clicca per visitare il suo sito) una statua imponente di 5,20 metri di altezza 1,80 metri di ali per un peso di 3400 kg circa. La statua vinse un concorso interno alla Sacra ed è posta a vegliarla dal 24 settembre 2005. Da questo momento non temete; siete nelle mani di San Michele. Ecco come l'artista descrive la sua opera.

 Cit.“San Michele Arcangelo fu l’Arcangelo del Bene, che sconfisse il Male: la mia statua vuole rappresentare soprattutto questo, nel nostro mondo infedele alla Pace. L’opera si compone di due parti: in una, San Michele Arcangelo sta sulla roccia viva, la stessa su cui è eretta l’Abbazia, vincitore del Bene per la Pace e Portatore della Parola di Dio; nell’altra, le ali dell’Angelo del Male, sconfitto, sprofondano nelle tenebre ai piedi della roccia sporgente. L’Arcangelo è anche Custode del Regno di Dio, che simbolicamente si apre nella parete alle spalle della scultura”

DOVEROSO DIRVI DELLA SACRA.

Già nell'epoca dei romani il luogo dove sorge la Sacra di San Michele (sul Monte Pirchiriano all'imbocco della val di Susa) era un presidio per controllare il passaggio dalla e per la Francia. Con la venuta dei Longobardi il luogo comincia ad assumere una valenza religiosa in particolare per l'importanza che questo popolo attribuiva al culto micaelico. Pare che nel luogo dove sorge la Sacra il culto verso l'Arcangelo Michele fosse presente già nel VI secolo periodo in cui presumibilmente risale la costruzione di una cappella dedicata al santo. Fu intorno al 983/987 che venne edificato il complesso vero e proprio.

Scarse sono le descrizioni scritte dell'inizio della costruzione: si ha traccia nel Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa redatto appunto da tale frate Guglielmo che visse sul sito intorno al secolo XI. Lungo sarebbe descrivervi, anche se estremamente affascinante, la storia completa della Sacra: ebbe la sua architettura numerose influenze ( lo stile prevalente è il romanico ed il gotico francese) proprio grazie alla sua posizione strategica. A metà dell'XI secolo la Sacra fu affidata ai frati Benedettini che ne accentuarono il significato accogliente facendone un luogo di ristoro spirituale e fisico per i pellegrini che percorrevano la via francigena. Dal 1099 al 1131 l'Abate Ermengardo (o Ermengaldo) dette inizio a quella che è l'mpressionante costruzione dell'attuale chiesa che venne definita probabilmente da lui stesso "culmine vertiginosamente santo" che portava il Monte Pirchiriano dai suoi 950 metri circa di altezza ai 1000!!

Il monastero vide un parziale decadimento delle sue strutture prima intorno al 1629 "grazie" al passaggio delle truppe francesi del generale de catinat,  poi intorno al 1706, durante l'assedio di Torino.
La rinascita della Sacra avvenne intorno al 1836 quando Carlo Alberto di Savoia, desideroso di rivedere questo splendido luogo rinascere (e dare prestigio alla sua casata) affidò il complesso ai Frati Rosminiani (che si chiamano in tal guisa per via di Antonio Rosmini padre fondatore della congregazione). In questo periodo storico furono traslate all'Abbazia ben 24 salme tra principi e principini della casa reale e costruito il Sentiero dei Principi per permettere, per l'appunto, il passaggio dei sarcofagi (tra i più famosi "traslati" Margherita di Valois, il Cardinale Maurizio di Savoia, il "duca bambino" Francesco Giacinto di Savoia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours). 

La Sacra di san Michele godeva del privilegio di "abbatia nullius" ovvero era esentata dalla giurisdizione di un vescovo (si autogestiva in pratica); questo privilegio fu soppresso nel 1803 durante il periodo napoleonico salvo venir ristabilito nel 1817, però venne comunque inglobata nella diocesi di Susa.
Nel 1991  grazie all'interessamento di Giovanni Paolo II che visitò la Sacra, cominciarono una serie di migliorie, che continuarono nel 2016 con il varo di un progetto di ulteriore ristrutturazione; il 15 marzo 2017 presso il circolo del lettori di Torino è stata presentata al pubblico la candidatura dell'Abbazia a patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO...e SCUSATEMI ma questa è farina del mio sacco, ovvio che in una notte di gennaio del 2018 si sia tentato di arderla no? Eccovi un interessante video dove parla uno dei fantastici frati abitatori della Sacra:


Mi sembra estremamente eloquente quello che dice il Padre vero? Ma passo ora, per sdrammatizzare ahimé, a raccontarvi di una particolarissima leggenda che riguarda una parte del complesso della Sacra di San Michele: La LEGGENDA DELLA BELL'ALDA, vi mostro qui la torre per l'appunto detta la Torre della bell'Alda.


LA LEGGENDA DELLA BELL'ALDA

Sul lato settentrionale del complesso, un pò discosta, svetta la Torre della Bell'Alda. Questa leggenda risale pare, al periodo del regno del Barbarossa. Era un periodo molto oscuro in cui la valle veniva percorsa in lungo ed in largo da mercenari e da gente di pochi scrupoli che cercava di razziare il più possibile. La gente, spaventata cercava rifugio e protezione proprio sul Monte Pirchiriano in seno all'Abbazia. Così fece una giovane a detta di tutti ed effettivamente riconosciuta come estremamente avvenente, tanto da essere definita la "bell'Alda".

Purtroppo i marrani arrivarono sino alla cima del monte, uccidendo frati, uomini e bambini e oltraggiando le donne; si narra che Alda corse disperatamente sino alla torre che prende il suo nome e che, mentre attendeva la sua grama sorte, pregò intensamente la Madonna affinchè salvasse almeno la sua anima, dopodichè si getto dalla torre. Evidentemente presa da pietà per il fervore mistico della giovane la Madonna inviò due suoi Angeli i quali, proprio nel momento in cui Alda precipitava, la presero e la depositarono delicatamente sulle rocce ai piedi della Sacra. 

Passata la paura e fuggiti i mercenari, la bell'Alda prese a raccontare alla popolazione ciò che le era accaduto. Ovvio che non ci fu nessuno che le credette e lei presa da particolare furia si decise a ripetere la prodezza: si recò sulla cima della torre e si gettò di sotto sicura che le schiere angeliche l'avrebbero salvata nuovamente. Ma non bisogna approfittare della buona sorte si dice, no? Infatti questa volta non ci furono Angeli a salvare la fanciulla che poverina, si sfracellò miseramente sulle rocce sottostanti. C'è un proverbio piemontese di quei luoghi che in proposito alla vicenda recita: "L'tòch pi gròss a l'é l'orija" ovvero "il pezzo più grosso è l'orecchio" cioè tutto ciò che venne trovato della bell'Alda dopo il fatale volo dalla torre.
A Sant'Ambrogio di Torino proprio all'inizio della Via ferrata Carlo Giorda si può trovare una croce di pietra che risale al 1726 (che venne a sostituirne una precedente lignea) denominata proprio "Croce della bell'Alda"

Bene la mia "cronica" termina qui; spero di avervi invogliati a fare un bel giro domenicale in quel della Sacra di San Michele anche se ora le autorità faranno un sacco di storie per via della "sicurezza", io ci andrò presto e comunque. Dov'era la SICUREZZA quando è preso fuoco il tetto del refettorio? EH.

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Enrica Merlo🐈 25/01/2018

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martedì 23 gennaio 2018

SALGARI IL VIAGGIO CONTINUA - Borgo Medievale di Torino


Locandina della mostra presente al Borgo Medievale di Torino

SALGARI - Il viaggio continua
Orario mostra: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18
Dove: Chiesa del Borgo Medievale di Torino
ENTRATA LIBERA  🆓

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/01/caravaggio-lanima-e-il-sangue.html


Si è aperta il 28 settembre 2017 presso la chiesa del Borgo Medievale di Torino (vi parlerò anche di questa splendida struttura)  una mostra davvero interessante per contenuti e suggestione. Si tratta di un excursus (peraltro totalmente gratuito) che vuole descrivere le connessioni tra la vita di Salgari, le sue opere e la città di Torino. La mostra è in essere grazie alla collaborazione della FONDAZIONE TANCREDI DI BAROLO - MUSLI (Museo della scuola e del libro per l'infanzia).
SALGARI visse più di 15 anni a Torino tra il 1893 ed il 1911 e questa mostra ha l'intento di mettere in evidenza da una parte le opere pensate e scritte nella nostra città ed edite da Speirani e Paravia e dall'altra la straordinaria diffusione e popolarità dell'opera salgariana tanto da diventare oggetto di trasposizioni cinematografiche, televisive e non solo: per la gioia vostra e per conoscenza da parte dei vostri bimbi/ragazzi potrete vedere anche una notevole collezione di giochi da tavolo e di vere e proprie incantevolissime bambole ispirate ai personaggi salgariani nonché manifesti e locandine originali. Ricordo che il famoso Sandokan della nostra prima infanzia è un personaggio di Salgari!! Non ditemi che non vi ricordate lo splendido Kabir Bedi alle prese con le tigri più feroci!! (la regia dello sceneggiato fu di Sergio Sollima)


Kabir Bedi nei panni di Sandokan immagine dal web, doveroso citarlo


Una delle meravigliose locandine stile art nouveau - immagine dal web

Ma ricordiamo alcuni titoli emblematici dell'opera letteraria di Emilio Salgari: dall'antichità dei classici con CARTAGINE IN FIAMME all'epopea indo-malese de I MISTERI DELLA JUNGLA NERA al cinquecento con CAPITAN TEMPESTA e IL LEONE DI DAMASCO al ciclo dei corsari con IL CORSARO NERO e GLI ULTIMI FILIBUSTIERI ma questi titoli sono solo una minima parte della monumentale opera di Salgari; una gustosa curiosità: fu Gabriele D'Annunzio a scrivere le didascalie di CABIRIA capolavoro cinematografico del 1914 diretto da Giovanni Pastrone e ispirato proprio a CARTAGINE IN FIAMME.

⬇   IMPORTANTE  

Mi preme ricordarvi che DOMENICA 18 FEBBRAIO, proprio alla chiusura della mostra, si terrà "MOMPRACEM...L'ISOLA CHE C'ERA" itinerario che si snoda dalla sala mostre sino alla Rocca dove verranno esposti costumi di scena delle celeberrima serie televisiva, un appuntamento DA NON MANCARE, mi raccomando!!

🔝   🔝   🔝


Altra spettacolosa locandina-immagine dal web 

DOVEROSE CURIOSITA' sulla location della mostra


Immagine dal web

La mostra si tiene come detto, nella chiesa del Borgo Medievale di Torino (Viale Virgilio, proprio lungo il fiume Po). Inizialmente l'incantevole chiesetta, incastonata tra quella che è ora la biglietteria e la Casa di Cuorgnè detta anche casa di re Arduino, splendido esempio di quella che fu l'architettura abitativa delle famiglie facoltose piemontesi del millequattrocento, non era altro, quando il Borgo fu costruito, che una sorta di "quinta teatrale"; fu negli anni '60 che si decise di dare un corpo alla chiesa che divenne così una sala espositiva. Ma parliamo della sua splendida facciata. Direste che è composta da ben sette modelli diversi di chiesa? Ebbene sì e ve li vado ad elencare: la forma generale è quella dell'antica chiesa parrocchiale di Verzuolo (Saluzzo), il portale tipico dell'architettura gotica (ghimberga) si ispira alla chiesa di san Giovanni di Ciriè, come le sei guglie altrimenti detti pinnacoli, la finestra sul lato sinistro ed il cornicione in cotto sono copia del portale della chiesa di San Giorgio a Valperga canavese; la dedica alla Madonna è una riproduzione in terracotta dall'originale della Madonna del Melograno presente sul portale della Collegiata di santa Maria della Scala a Chieri. L'annunciazione all'interno del timpano della porta proviene da Piobesi e l'angelo da Piossasco; le due figure femminili che rappresentano Santa Dorotea e Santa Caterina sono imitazioni di dipinti dal castello di Strambino. Ma vi immaginate quale colpo di genio ha avuto il buon Alfredo D'Andrade quando decise di edificare il Borgo medievale di Torino?

Augurandomi che questa miniguida Salgariana sia stata di vostro gradimento vi ricordo di visitare e se lo desiderate di ISCRIVERVI al gruppo facebook I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE (cliccaci sopra), grazie.

Enrica Merlo🐈 23/01/2018

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lunedì 22 gennaio 2018

CARAVAGGIO - L'ANIMA E IL SANGUE al cinema a TORINO.



Verrà proiettato dal 19 al 21 febbraio 2018 presso molte sale italiane un film davvero straordinario, dedicato ad una delle nostre eccellenze artistiche più grandi, CARAVAGGIO. Un film spettacolare realizzato dai creatori di "Firenze e gli Uffizi" e "Raffaello, il Principe delle Arti" e prodotto da sky e Magnitudo film.

CARAVAGGIO - L'ANIMA E IL SANGUE è la prima produzione cinematografica italiana realizzata in 8K; l'8K è una tecnica per cui nella classica visione a 16:9 in full HD dove si ha già una resa visiva notevole con un formato di 1920 x 1080 pixel, si arriva addirittura a 7680 x 4320 pixel (visione anziché in HDTV in UHDTV) con una resa cinematografica davvero mozzafiato, girato in formato Cinemascope 2:40 che determina una visione più allungata delle immagini che le rende più simili ad una tela. A Torino il film verrà proiettato all'Ambrosio Cinecafè in C.so Vittorio Emanuele II n. 52. Trovate l'evento facebook a questo link https://www.facebook.com/events/590160441334140/?ti=cl

Le altre città che ospiteranno questo straordinario evento, reperite negli eventi fb  saranno: Pisa, Paderno Dugnano, Ferrara, Marsala, Ancona, Roma e Falconara Marittima, per trovare le altre sale sarà bene realizzare una ricerca sul web.

La consulenza scientifica per la realizzazione del film è stata affidata al Prof. Claudio Strinati noto storico d'Arte esperto del Caravaggio, all'interno del film ci sono anche preziosi interventi della Prof.ssa Mina Gregori che è la presidente della "Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi", e della Dott.ssa Rossella Vodret già curatrice della mostra "Dentro Caravaggio" (cliccaci sù per andare al sito) a Palazzo Reale a Milano, straordinariamente prorogata sino al 4 febbraio anziché al 28 gennaio, dicevo, presenza particolarmente preziosa quella della Dottoressa poiché fornirà i risultati dei più recenti studi sulla tecnica pittorica del Maestro.

La voce di Caravaggio sarà di Manuel Agnelli già frontman degli Afterhours.

Ed ora godetevi lo spettacoloso trailer:



Chi non sapesse chi è Caravaggio (peste lo colga😡) clicchi su questo link che vi porterà a wikipedia https://it.m.wikipedia.org/wiki/Caravaggio. Mi auguro di aver fatto cosa buona e giusta nell'indicarvi questo evento particolarmente di pregio, attendiamo spasmodicamente di poter godere tutti di questo capolavoro cinematografico che speriamo possa essere presto universalmente fruibile.


E per deliziare i vostri occhi, la vostra anima ed il vostro cuore eccovi:

NARCISO (Narcissus)

Caravaggio 1594/1596 circa

Conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Antica - palazzo Barberini, Roma.

Approfitto della vostra gentilezza per invitarvi a visitare e ad ISCRIVERVI al gruppo "I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE" al link https://www.facebook.com/groups/1565890903502978/ grazie!!

Enrica Merlo🐈 22/01/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI

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domenica 21 gennaio 2018

Se avete voglia di sognare: IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA DI TORINO.


Il logo del Museo Nazionale del Cinema di Torino

CURIOSITA' NECESSARIE

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino è situato in uno dei luoghi più significativi e magici della città, ovvero si snoda all'interno della Mole Antonelliana e detiene il primato di "museo con la maggior estensione  in altezza del mondo". Il museo ha modo d'essere grazie al sapiente e paziente lavoro della storica e collezionista Maria Adriana Prolo (1908-1991) . Da dati acquisiti dal web possiamo affermare che il museo del cinema di Torino è stato nel 2016 il secondo più visitato dopo il museo Egizio ed il terzo dopo la Reggia di Venaria che si trova però nell'area metropolitana cittadina. 

Il capitale inestimabile che conserva al suo interno consiste in attrezzature cinematografiche moderne ed antiche e delle macchine ottiche risalenti al periodo pre-cinematografico dette anche LANTERNE MAGICHE. Il percorso espositivo si snoda attraverso 3200 metri quadrati distribuiti su cinque piani; il cuore del museo nella sala del tempio della Mole è dedicato ai vari generi cinematografici. All'interno del museo è conservata una cospicua collezione di pellicole, un vastissimo numero di manifesti ed una Biblioteca in costante sviluppo: secondo dati non recentissimi, possiede oltre 20.000 apparecchi, dipinti e stampe, quasi 100.000 documenti fotografici, oltre 300.000 manifesti, intorno ai 15.000 film, e una cifra che si aggira intorno ai 30.000 volumi.
Un'apprezzatissima curiosità del Museo Nazionale del Cinema di Torino è che possiede al suo interno un ascensore panoramico che fu inaugurato nel 2000, con pareti in cristallo che compie il suo tragitto verso il cielo in soli 59 secondi, partendo dai 10 metri sino ad arrivare, in un'unica febbrile ed eccitantissima corsa agli 85 metri del tempietto dal quale si può godere di un'incredibile quanto mozzafiato, vista della città di Torino.

Il museo Nazionale del Cinema di Torino si trova per l'esattezza sì all'interno della Mole Antonelliana ma per chi è munito di navigatore (anche se la Mole si vede da tutta la città, è la nostra stupenda personale Tour Eiffel) per l'esattezza in VIA MONTEBELLO 20.
Dislocata rispetto alla sede della Mole, possiamo trovare la Sala del Cinema Massimo (lo trovate in Via Giuseppe Verdi 18 proprio a ridosso della Mole stessa) riservata unicamente alle retrospettive e alle altre attività collaterali del Museo. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita inoltre numerosi festival il più prestigioso del quali è il Torino Film Festival.  (per info più dettagliate consultate il sito www.museocinema.it)


Free image from IStock

LA SUA STORIA, in breve.

Il progetto in embrione del Museo nasce nel 1941 ma fu solo nel 1946 dopo la fine della guerra che si organizzò una mostra retrospettiva nella galleria sotterranea di via Roma, tra il 1946 ed il 1952 vennero organizzate altre mostre dislocate in vari punti della città, il nascente museo partecipò a numerosi progetti tra i quali una speciale consulenza per la sorgente TV, purtroppo nel 1953 un tornado danneggiò gravemente proprio la Mole Antonelliana che era stata designata come luogo atto ad ospitare la cospicua collezione della Signora Prolo. Iniziò una febbrile ricerca che finì col collocare la sede del Museo a palazzo Chiablese, anche qui su più piani ma non per la conformazione del luogo ma per ragioni di spazio. Nel 1958 il Museo divenne ufficialmente membro dell'Associazione Nazionale dei Musei Italiani.

Tra il 1960 e il 1975 trovarono collocazione presso il Museo numerose, prestigiose mostre (una su tutte "Mostra della Stereoscopia" nel 1966 tanto per citarne una).
Nel 1983 il Museo fu chiuso per motivi di sicurezza dopo l'incendio del Cinema Statuto.

Adriana Prolo morì nel 1991 poco dopo aver visto l'inaugurazione delle nuove sale cinematografiche in quel del cinema Massimo; fu urgente e doveroso così tovare una collocazione definitiva e nel 1992 il Museo divenne Fondazione grazie al sostegno della Associazione Museo Nazionale del Cinema ed enti locali e alla Cassa di Risparmio di Torino. La nuova e definitiva sede venne inaugurata nel luglio del 2000 grazie anche al progetto dell'architetto Gianfranco Gritella e all'allestimento dello svizzero Francois Confino.

Da qui in poi l'ascesa del Museo Nazionale del Cinema di Torino è evidente e palese...è uno dei Musei più visitati d'Italia.


Statua del Dio Moloch usata nel film "Cabiria" (1914) image wikimedia commons

MOSTRE IN CORSO

-Si è, purtroppo, appena conclusa l'8 gennaio "BESTIALE! Animal Film Stars" che è stata inaugurata il 14 giugno 2017, ecco una delle bellissime locandine (per maggiori info www.museocinema.it/it/mostre/bestiale-animal-film-stars)


Image: per gentile concessione Museo Nazionale del Cinema.

-Coming soon: 

"#SOUNDFRAMES Cinema e Musica in Mostra"

-Dove?       Mole Antonelliana

-Quando?  dal 26 gennaio 2018 al 7 gennaio 2019


Image: per gentile concessione Museo Nazionale del Cinema

"Nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita di Leonard Bernstein, uno dei massimi compositori e direttori d’orchestra del Novecento,  il Museo Nazionale del Cinema  organizza una mostra che indaga la complessità del rapporto tra musica e immagini in movimento nel modo più ampio possibile, consapevolmente non esaustivo, attraverso un approccio non solo cronologico, ma fondato sulla costruzione di sezioni tematiche trasversali. L’aspetto più importante dell’esposizione è la multimedialità, pensata per offrire al visitatore una vera e propria visita esperienziale..."


Felice sempre di tenervi informati; per avere notizie in tempo reale consultare il sito ufficiale del Museo Nazionale del Cinema di Torino al seguente link www.museocinema.it/it/ 

Visitate e richiedete di iscrivervi al gruppo facebook "I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE" (clicca sul nome del gruppo)

SOGNATE TANTO E BENE NEI MUSEI DI TORINO E DEL PIEMONTE!!

Enrica Merlo🐈 21/01/2018

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sabato 20 gennaio 2018

Le mie poesie: "HAIKU n. 2" 俳句

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/01/le-mie-poesie-haiku-n-2.html

Di quando in quando vi propongo una mia poesia, in questo caso un HAIKU, in ordine cronologico, o almeno ci provo. Comincio con l'haiku n. 2 che risale all'anno 2011.

 Buona lettura.




🔝


Puntata della mia web radio MI MANCANO I FONDAMENTALI 🐱: potrete farvi una cultura sugli HAIKU.




HAIKU n. 2

La Terra MADRE
l'AFRICA è nel cuore
culla di vita

Enrica Merlo©2011


Enrica Merlo 🐈  20/01/2018                                                                                                                             

Mi mancano i fondamentali
29/11/2017

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