Locandina COCO - immagine dal web
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Da qualche giorno mia figlia voleva farmi vedere "sto" COCO. Sapete quando si cerca di rimandare l'inevitabile pur sapendo che ci toccherà? Ecco. E ieri non era una buona giornata. Abbiamo cominciato a vedere il film con me che andavo e venivo come se avessi avuto le pulci; prima un biccher d'acqua, poi il fazzoletto poi l'arancia poi una caramella; poi... mi sono calmata.
Due parole sul film: COCO è un film d'animazione della Disney Pixar uscito nel dicembre del 2017. La regia è di Lee Unkrich in collaborazione con Adrian Molina; la colonna sonora è di Michael Giacchino che conosco perchè lo nomina sempre, appunto, mia figlia (nota cinefila) ed è proprio bravo nevvero.
Di cosa si parla grossomodo; beh c'è un bambino Miguel Rivera che ama la musica in modo strabiliante pur non capendo da dove giunge questo suo impulso, infatti la sua famiglia, tutta e quando dico tutta è proprio tutta, odia la musica e non permette a nessuno nè di ascoltarla nè di suonare. Detto questo il piccolo Miguel si lascia trascinare dal sangue (poi capirete perchè dico questo) e suona lo stesso con tutte le conseguenze del caso. Se comincio a raccontarvi la storia poi non riesco più a fermarmi, vi basti sapere che sono rimasta entusiasmata e strabiliata da questo film.
Si parla dunque del fantomatico, e molto in voga in questo momento storico, "Dìa de Muertos" ovvero il Giorno dei morti, ci sono anche altri film specie d'animazione che trattano questo argomento, ma non quello che si festeggia da noi bensì quello che vivono molto intensamente, serenamente e quasi allegramente nel sud ovest degli Stati Uniti. Pare che questo revival del Dìa de Muertos sia nato anche per merito del buon Donald "Duck" Trump il quale se la sta prendendo esageratamente coi messicani e non sa che invece sta solo dando loro una grossa mano: mai tanta pubblicità credo per il folklore messicano e per l'America del Sud.
Il piccolo dolcissimo Miguel con una "parente" che non vi dico come si chiama altrimenti...capitemi. Immagine dal web
Il giorno dei morti per i sudamericani è tutta un'altra faccenda: il periodo è quello (ovvero inizio di novembre) ma si festeggia, sì, si festeggia proprio per diversi giorni e bandita è la tristezza. Dovete sapere che per questa cultura (che si rifà alla tradizione precolombiana) vale la regola che non c'è paradiso o inferno ma a seconda di come si muore si va in un posto ben preciso che badate non è affatto punitivo ma semplicemente ha le caratteristiche che in qualche modo ha coinvolto il soggetto durante la morte: tipo, se si muore per annegamento o per motivi comunque inerenti all'acqua si va nel Tlalocan (dal Dio della pioggia Tlàloc) ma non inganni la cosa, questo posto è un luogo dove regna l'abbondanza e la cura per le anime. Non vi sto ad elencare tutte le "diramazioni" mortuarie ma una mi ha colpita particolarmente: si tratta del Chichihuacuauhco (non mi chiedete come si pronuncia) che è un luogo speciale poichè ci arrivano dei defunti speciali, ovvero i bambini; in questo luogo esiste un albero che gocciola latte che nutrirà questi bambini fino alla fine dei tempi quando verranno rispediti sulla Terra per ridare vita al genere umano...ma non è una cosa dolcissima? Una visione della morte, appunto estremamente ottimistica?
Miguel e...non posso dirvelo; guardate il film. Immagine dal web
Ma tutto questo col film c'entra relativamente; nel film si tratta del profondo legame che si instaura nella famiglia sia tra le persone in vita che quelle morte (cosa che purtroppo noi stiamo un pò perdendo); si tratta della drammatica condizione dei morti o se vogliamo chiamarle anime è lo stesso, la cui famiglia li sta dimenticando che vivono una sorta di seconda morte; infatti quando l'ultimo membro della famiglia si scorda di loro (in questo caso nessuno espone più una foto del defunto) svaniscono per sempre, anche dal regno dei morti. E qui faccio un appello: per favore, anche pagando, che qualcuno tenga sempre una mia foto fino alla fine dei tempi!!😂
Miguel ed il simpaticissimo e un pò rintronato Dante che per l'esattezza è un "cane nudo peruviano" - immagine dal web
Si tratta anche di un argomento che mi è particolarmente caro che pare marginale inizialmente (questo film ha davvero un profilo narrativo geniale) ma in effetti non lo è: ogni persona come ogni anima dopo il trapasso ha un suo spirito guida che è, in buona sostanza, un animale e torna il mito del Daimon già trattato nel film "La Bussola d'Oro" dove si tramava per dividere i bambini dai loro Daimon perchè fossero più vulnerabili quindi più facilmente dominabili anche da adulti. Io con tutti i gatti che ho credo avrò un affollamento di daimon quando sarò dall'altra parte, non credete?
Un film apparentemente "carico" ma che in realtà scorre molto fluente e con al suo interno dei colpi di scena mica da poco, molto ben strutturato senza l'esagerazione o la rumorosità dei film d'animazione e con una delicatezza e profondità a livello emotivo davvero notevoli. Miguel canta benissimo e pure altri membri della famiglia, non si canta troppo e nemmeno poco, non si piange quasi per niente, i colori sono stupefacenti. Concludo dicendovi, noleggiatelo o andate a comprarvi il dvd quando uscirà perchè ne vale la pena. Vi ho convinti? Mi spiace chiudere qui ma avrei ancora troppe cose da dire e non mi pare il caso di tediarvi troppo. BUONA VISIONE!!
Enrica Merlo🐈 30/01/2018
MI MANCANO I FONDAMENTALI
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