"Top model" opera simbolo della personale antologica del Maestro PIERO GIANUZZI. (Foto Enrica Merlo)
Sono solo storie...sono sempre e solo storie; ma ti reimmergono nei ricordi.
Ieri si è svolta presso il museo MIIT in c.so Cairoli 4 a Torino l'inaugurazione della personale antologica celebrativa del ventennio dalla morte del Maestro Piero Gianuzzi. Tengo a dirvi che la mostra perdurerà sino al 30 novembre e che potrete visitarla dal martedì al sabato dalle ore 15,30 alle ore 19,30, eccovi l'affiche della mostra a vostro maggior agio.
Il Maestro Piero Gianuzzi nasce a Torino nel 1934; sin da giovane sviluppa una passione per la pittura e anche grazie al momento storico particolarmente favorevole frequenta gli studi dei grandi pittori dell'epoca assimilandone le tecniche. Tuttavia è padre di una tecnica di cui è indiscusso caposcuola. Su un foglio di zinco di due decimi di millimetro, Piero Gianuzzi incide con precisione e continuità, senza fermare mai il bulino il solco che sarà l'opera; il pennello, dipingendo ad olio o a tecniche miste (spesso sabbia mista a colore) completa la magia della sua particolarissima arte. Spesso batte da sè la lastra di zinco per plasmarla in modo tale che abbia lo spessore da lui desiderato, un lavoro di grande fatica oltre che di ispirazione e di perizia artistica. Apre un grande e accogliente studio/Galleria chiamato il "Cenacolo" ad Alpignano che diventa ben presto culla e luogo d'incontro di numerose personalità artistiche. Piero Gianuzzi scompare nel 1996.
Un'immagine evocativa di Piero Gianuzzi mentre dipinge, con un suo autoritratto.
Ma al di là di quel che si può dire di risaputo o di prettamente tecnico su Piero Gianuzzi io ho avuto la fortuna di conoscerlo. Frequentava con la dolcissima moglie Ester, la casa degli suoceri dove anche i miei genitori avevano casa. Ero molto piccola, tuttavia, per anni ho potuto godere, di quando in quando, della sua compagnia e di poter sentire l'aura che emanava da quest'uomo dall'aspetto così bonario ma allo stesso tempo emotivamente imponente. Sono stata anche al Cenacolo seduta sugli scalini di legno, sentendo l'odore di trementina e il battere sulla lastra di zinco. E con la moglie ho collaborato per un breve periodo, che ricordo con grande emozione ed affetto, prima della sua scomparsa, a sua volta, rivedendo alcune delle meravigliose opere di Piero.
Io mentre ammiro un particolare de "Il venditore di quadri" uno die miei preferiti e che mai avrei pensato di poter vedere dal vivo. (Foto Enrica Merlo)
Il sogno di Ester è divenuto infine realtà grazie a sua sorella, Anna, che è finalmente riuscita, dopo un immane lavoro di raccolta e catalogazione delle opere, a mettere in piedi questa bellissima mostra antologica proprio ora nel 2016, anno che segna i vent'anni dalla sua scomparsa. lavoro immane che spero ardentemente verrà premiato con grande affluenza di pubblico a questa mostra anche perchè, senza usare grandi figure retoriche, Piero Gianuzzi, in un mondo artistico, diciamocelo, sempre abbastanza uguale a se stesso, con opere che sono copie una dell'altra, ha avuto la capacità di essere creatore di una tecnica sua, unica ed originale e sarebbe ora che l'Italia, ma perchè no, anche il mondo tributassero a questo Artista il valore che merita.
...e a proposito di ricordi d'infanzia: eccone uno di Piero Gianuzzi con il simbolo della sua città. (Foto Enrica Merlo)
Ho visto con emozione alcune opere che mi ero solo sognata di poter ammirare, come per esempio "Il venditore di quadri". Opere dietro alle quali, oltre ad un'ispirazione forte, un lavoro enorme erano inseriti anche spunti di vita vissuta dall'artista, momenti intrisi spesso di un'intimo realismo che trapela dai suoi lavori e che proprio per questo, sanno far emozionare chi le guarda; momenti di disillusione, spesso malinconia ma intrisi di passione e di colore, tanto colore che spesso celano il travaglio nascosto dietro ad ogni lavoro.
(Foto Enrica Merlo)
Vi invito dunque nuovamente a visitare la mostra LA REALTÀ IMMAGINATA di PIERO GIANUZZI. Non perdiamo i grandi valori artistici della nostra Italia così piena di talenti spesso non compresi, non tutelati e non valutati come meritano. E Piero Gianuzzi lo merita e ve ne accorgerete quando uscirete da questo giro nella vita, nella favola, nel misticismo di un grande artista che ha attraversato in punta di piedi il secolo passato ma che invece meritava di fare "molto rumore", rumore che sentirete con grande pacatezza come era costume di Piero Gianuzzi, negli occhi e nel cuore e che so porterete a volare nel cielo di Torino.
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amore per le rose di PIERO GIANUZZI
(Foto Enrica Merlo)
"Il seminario" (Foto Enrica Merlo)
GRAZIE DI CUORE
Enrica Merlo 11/11/2016
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