Noi non indossiamo un burka ma è solo apparenza (foto EnricaMerlo©2016)
Sono solo storie, sono sempre e solo storie...ma.
-Perchè la violenza comincia quando ti accorgi che tuo marito quando sta rientrando e sei seduta sul divano, scatti come una molla e devi farti vedere accanto al tavolo per dargli il benvenuto.
-Perchè la violenza continua quando, mentre giochi con tua figlia di quattro anni a farle il solletico e lei ride a crepapelle e lui rientra ti dice "si può sapere che cazzo state facendo che vi si sente da sotto". Come se ridere fosse una colpa.
-...e poi continua, continua, continua.
Ed oggi il giorno dell'alluvione a Torino e del "NO alla violenza sulle donne" io ho scritto questo, di getto.
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Ora che è spiovuto voglio dire la mia, ma non sull'alluvione. Dire basta
alla violenza sulle donne non vuol dire mettere una foto omologata
tutti insieme appassionatamente su facebook; come ci convincono a fare
questo, ci convinceranno presto a sgozzare conigli per strada, purtroppo
il paragone è forte ma un po' i social ci hanno piallato il cervello,
questo è da dire. Io la mia violenza l'ho combattuta, vinta in silenzio e
in solitaria senza foto sui profili.
Tre anni fa me ne sono andata con
quello che potevo caricare sull'auto e via. E non solo non c'erano foto
di solidarietà per me sui profili ma anzi ho dovuto vivere il tutto come
fosse colpa mia, in silenzio e nascostamente. Perché per i più io stavo
sbagliando ad abbandonare il "calore" del tetto coniugale. Parenti e
amici. Persone che mi vedevano svanire ogni giorno e non sapevano dire
altro che "bisogna avere tanta pazienza". Certo. A parte le persone a me
più vicine, che ci han messo pure loro una bella vita a capire la morte
lenta che stavo vivendo, non un cane che mi abbia detto, togliti da lì,
scappa finché sei in tempo.
Foto dal web
Oggi piango per quelle centinaia di
migliaia di donne imprigionate in matrimoni falsi, violenti, per loro e
per i loro figli. So che ribellarsi non è facile ma nemmeno impossibile.
Sta tutto nello scavallare quel momento che si hanno gli occhi sgranati
sul baratro e su una vita migliore...sta tutto nel saperli volgere
dalla parte giusta, quegli occhi. Poi chiuderli per un attimo e buttarsi,
dalla parte giusta, ripeto. Poi sarà difficile comunque ma vi sentirete
finalmente persone vere e non oggetti e anche coloro che prima vi
dicevano "sopporta" vi vedranno con occhi nuovi; gli altri vi
cancelleranno dalle loro vite e dai loro ricordi ma è così importante?
Altre ancora, che non ci sono più e che vi avevano detto "ti sei sposata
quello ed adesso te lo tieni" magari proprio quella persona che amavate
tanto che era per lei che non reagivate, ora forse a vedervi rifiorire
da lassù vi proteggerà.
Io sino ad ora sono stata fortunata tutto
sommato. Ho ottenuto il divorzio, non ho più dovuto vedere quell'individuo se non per
un breve ed imbarazzante (per lui) istante in tribunale. Ho salvato in
corner la salute psichica mia anche se ferita, quella di mia figlia, ho
con me il mio gatto, le mie gatte fino a due mesi fa. Ci sono donne che
ci provano poi vengono sfigurate quando va bene, ammazzate quando non va
bene. È questa cosa che bisogna spezzare, non compatire le donne
vittime di violenza ma fare si che chi fa violenza non abbia più modo di
perpetrarla. Magari le forze dell'ordine tipo carabinieri, non
palleggino l'intervento alla polizia quando una donna sola telefona in pieno agosto
col palazzo vuoto denunciando che c'è un clandestino che gira
nell'androne, che la polizia non palleggi ai vigili, che i vigili non palleggino alla nonna abelarda. Vergognatevi vi dico.
Foto dal web
E
vergognamoci tutti se l'unica cosa che sappiamo fare è cambiare la
nostra foto sul profilo. Vergognamoci a dire SOPPORTA alle donne che
chiedono aiuto...non è una passeggiata ribellarsi e ci vuole forza
fisica e mentale e...culo, si tanto culo che il vostro carnefice non
abbia dimenticato il cellulare a casa mentre ve ne state andando. E ci
vogliono soldi per trovare un altro posto, non vi vergognate neppure di
chiedere quelli...a ripagare avrete tutta la vita. Se vi strozzano nel
sonno certo non avrete debiti ma nemmeno più la vita per pagarli.
Smettiamola con queste patetiche dimostrazioni su facebook e piuttosto
se conosciamo situazioni di disagio, aiutiamo, per quel che possiamo, basta anche poco, anche l'ascolto a volte e
denunciamo, denunciamo allo sfinimento così che questo stato crapulone e
maschilista ed insieme a lui forze dell'ordine fiacche, che non hanno
voglia di togliere le zampe dalla scrivania, si sveglino. Urliamo,
urliamo è l'unico modo per farci sentire, vivere, riappropriarci della
nostra vita.
Foto Sacha Ricci
E chiediamo a chi ci sta vicino ora, amici, compagni,
colleghi, di avere quel briciolo di pazienza in più stavolta
giustificata. È devastante vivere la violenza, di qualsiasi tipo sia, è devastante liberarsene e
cercare di ritornare a vivere una vita completamente serena. Spesso non
ci si riesce, non si può o non si vuole per un semplice istinto di auto
protezione. Ecco siate pazienti voi in questo caso, invece di schiaffi,
ricatti, minacce buttateci dietro risate e sorrisi (e fiori 🌹), sarà tutta un'altra
vita. 🌅
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Qui, MI MANCANO I FONDAMENTALI
Enrica Merlo
25/11/2016